Si è conclusa ieri a Bellaria-Igea Marina la trentunesima edizione del Bellaria Film Festival, una delle più importanti e longeve manifestazioni italiani che si occupano di dare spazio e visibilità al cinema indipendente.
Il focus principale del Bellaria Film Festival è il documentario, una particolare declinazione della settima arte che sta avendo sempre maggior rilevanza nella cinematografia internazionale.
Tre le sezioni competitive nelle quali hanno trovato spazio tantissimi documentari: la sezione Italia Doc dedicata a produzioni cinematografiche documentarie italiane inedite e non, Radio Doc che si concentra su documentari e reportage radiofonici e Cortoconiglio, il concorso riservato ai cortometraggi realizzati dagli ascoltatori de Il Ruggito del Coniglio.
La giuria composta da Ugo Gregoretti, Giovanni Giommi, Miriam Mauti, Maurizio Carta e Marina Collaci ha deciso di assegnare il Premio Italia Doc al documentario In Utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri, un documentario che raccoglie le testimonianze delle donne bosniache che hanno perso i loro figli durante il genocidio bosniaco del 1995 che raccontano la loro disperata ricerca dei figli scomparsi e uccisi in questa folle tragedia.
I vincitori della XXXI edizione del Bellaria Film Festival
Premio Italia Doc
In Utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri;
Menzione speciale Italia Doc
Le Cose Belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno;
Menzione speciale Italia Doc
Il Libraio Di Belfast di Alessandra Celesia;
Menzione speciale Casa Rossa Doc a cura della Giuria popolare degli studenti del DAMS di Bologna
Le Cose Belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno;
Premio Radio Doc
Africa Bianca di Barbara D’Amico e Fabio Lepore;
Menzione speciale Radio Doc
Italia-Romania: In Viaggio Con Le Badanti di Flavia Piccinni.
Concorso Cortoconiglio
ex aequo a Ricordati di me di Ferdinando Carcavallo e Il mio collega preferito di Maurizio Failla.