Jonathan Demme è parte di quella generazione di autori cinefili che hanno rivoluzionato Hollywood negli anni Settanta. Dalle colte riletture dei generi che caratterizzano i suoi inizi, allo sviluppo di un cinema personale profondamente ancorato all’individuo, alla frequentazione sistematica del documentario nobilitato da un approccio innovatore, Demme ha dato vita a una galleria ricchissima di personaggi sullo sfondo di un paesaggio americano la cui esuberanza pop rimanda a classiche esperienze figurative degli anni Sessanta, anticipando l’esplorazione postmodernista di molti autori contemporanei. Colorato, esuberante, limpido, appassionato e intelligente, il suo cinema si muove agilmente tra produzioni da studio e indipendenti, fiction e documentario, assecondando il proprio gusto per l’imprevisto, lo scarto di tono o di genere all’interno di ogni singolo film, sino a farne una cifra stilistica originale e riconoscibile.
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