S’intitola “La zuppa del demonio” il documentario che Davide Ferrario presenterà Fuori Concorso alla 71esima edizione della Mostra D’Arte Internazionale Cinematografica di Venezia.
Il titolo è tratto dal commento di Dino Buzzati a un documentario industriale del 1964 per descrivere le lavorazioni nell’altoforno, l’intento è quello di raccontare il progresso italiano da inizi ‘900 agli anni ’70.
Ecco il commento del regista:
Lʼidea di questo film nasce da una serie di conversazioni tra me e Sergio Toffetti, direttore dellʼArchivio Nazionale del Cinema dʼImpresa. Da tempo si discuteva della possibilità di usare il bellissimo materiale conservato a Ivrea (TO), città della storica Olivetti, per realizzare un film che ragionasse sul senso del cinema industriale, a cui, è noto, hanno collaborato autori quali Olmi, Antonioni, i Taviani, Bertolucci… Il tema su cui ci siamo concentrati è una delle Grandi Idee del Novecento: il progresso. Il senso di uno sviluppo senza limiti, percepito in forma ottimistica come soluzione ai problemi dellʼumanità sia dal mondo capitalista che da quello comunista. Unʼidea, quella di un “futuro migliore”, che oggi sembra drammaticamente lontana: ma proprio per questo val la pena investigare lʼimmaginario prodotto da questa strepitosa utopia universale, capace di improntare un intero secolo.