Alberto Barbera (a destra nella foto al fianco di Paolo Baratta) ha incontrato la stampa per commentare i risultati dell’appena archiviata Mostra del cinema di Venezia edizione 69. Dopo il salto trovate commenti sul mancato Leone d’oro a Bellocchio e sulla delusione a livello di premi per quel che concerne il cinema italiano presente al Lido.
Barbera difende le scelte della giuria e del suo presidente il regista americano Michael Mann:
Ho seguito la giuria che è stata di una tranquillità eccezionale, una giuria democratica e rispettosa. Mann non ha imposto nessun premio, ma casomai ne ha subìto qualcuno. Anche per quanto riguarda la vicenda di Matteo Garrone, Mann aveva detto già prima che non voleva che si parlasse dei criteri della scelta. D’altronde io quando sono stato giurato a Cannes mi sono attenuto al regolamento e non ho parlato.
Barbera sulla delusione italiana:
Le scelte della giuria si accettano e non si discutono ed è inutile fare il solito discorso sul cinema italiano non parla al pubblico internazionale. È un discorso vecchio. Ogni anno si dice questa stessa cosa.
Il film L’intervallo di Leonardo Di Costanzo che ha totalizzzato ben 7 riconoscimenti meritava la Selezione ufficiale?:
La cosa più complicata della selezione non è trovare i 36 film, ma scartarne qualcuno e decidere cosa mettere nella sezione principale e in quella secondaria. Meglio però che si sia detto che L’intervallo meritava di più che se fosse stato bocciato nella selezione ufficiale.
Rai Cinema commenta il premio a Ciprì per la fotografia di E’ stato il figlio e il risultato deludente di Bella addormentata di Bellocchio:
Il premio a Daniele Ciprì ci riempie di soddisfazione. È stato apprezzato il suo talento, la forza del suo sguardo visionario e di uno stile già riconoscibile. Allo stesso modo condividiamo la gioia del giovanissimo Fabrizio Falco, interprete dei due film in concorso È stato il figlio e Bella addormentata, per l’incoraggiamento che questo premio dà alla sua carriera.
Siamo però molto dispiaciuti che un’opera importante e coraggiosa come Bella addormentata non sia rientrata tra i film premiati, vista la straordinaria accoglienza del pubblico e le ottime critiche della stampa italiana e internazionale. Ci colpisce che un tema così universale e dibattuto, che Marco Bellocchio ha saputo trattare con intelligenza e rispetto, non sia riuscito a trovare il consenso e la giusta considerazione della giuria. I sedici minuti di applausi sinceri e commossi e la standing ovation che ha accolto tutto il cast in conferenza stampa resteranno comunque nella storia del Festival…È una cosa che succede sempre. A me il film di Bellocchio è piaciuto, ma è il mio parere personale. Rispetto invece il giudizio dei nove giurati.
Le cifre della Biennale:
Gli accrediti stampa sono stabili (in tutto 2.515) come quelli Industry, ma con più Professional. A calare sono gli accrediti culturali, spesso fatti dai giovani, con una percentuale del 10-12% in meno. C’è poi un calo dei biglietti del 12%, invece di segno positivo la vendita dei biglietti pacchetto: 6-8% in più.
(Fonte Cinecittànews – Photo Credits | Getty Images)
Kaylin 20 Marzo 2017 il 07:57
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