Tutti De Sica, immagini in esclusiva dell’allestimento della mostra

Allestita all’Ara Pacis dall’8 febbraio e visibile fino al 20 aprile 2013, Tutti De Sica è una mostra unica nel suo genere che ha l’intento di svelare i molteplici volti di uno dei più grandi personaggi del ‘900 italiano: Vittorio De Sica.

Centomila vite, centomila personaggi racchiusi tutti in una delle personalità più influenti della storia culturale italiana del quale i figli, Emi, Manuel e Christian, insieme a Giuditta Rissone, hanno voluto svelare tanto il volto pubblico che quello privato.

Una mostra che restituisce una visione complessiva di Vittorio De Sica che si snoda attraverso quattro sale e dodici sezioni nelle quali trovano spazio più di venti manifesti originali, fotografie (oltre quattrocento pezzi unici) e immagini in movimento, oggetti di culto (costumi originali, la bicicletta e gli Oscar che ci raccontano il Vittorio De Sica attore, regista, uomo di spettacolo, marito e padre.

La prima sezione della mostra ci racconta di un giovanissimo De Sica, ancora sconosciuto ma già portatore di un talento straordinario, per poi proseguire con la seconda sezione, quella dedicata al primo successo con Mario Mattoli e la sua impresa di spettacoli Za Bum. La terza sezione è dedicata al successo musicale di Vittorio De Sica, con i suoi grandi successi degli anni Trenta. Poi, nella quarta sezione, arriva il momento di vedere lo sdoppiamento di De Sica tra cinema e teatro, fino alla quinta sezione che narra le sue prime esperienze dietro alla macchina da presa.

Questo apre le porte alle sesta sezione, che la testimonianza visiva dell’invenzione del Neorealismo, che si conclude nella settima sezione dove a far da protagonista è il cambiamento dell’Italia, rappresentato dalle epistole che Giulio Andreotti mandò al regista. Poi l’ottava sezione, quella dedicata al sodalizio artistico e umano tra Cesare Zavattini e Vittorio De Sica; e quello con la Loren nella nona sezione.

La decima sezione ci racconta il suo tour de force creativo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 nel quale si misura con grandi coproduzioni internazionali e tutti i problemi che De Sica ha avuto con la censura. Di nuovo il De Sica attore nella undicesima sezione con una lunga e affascinante galleria di mascheramenti e interpretazioni, immaturi uomini d’età, un po’ gigioni, anziani che non vogliono uscire di scena, simpatici, sorridenti, vanesi, tutti esempi di geniale futilità mediterranea, che De Sica spesso osserva con ferocia.

La mostra, così come accaduto per la carriera e la vita di De Sica, si conclude a metà degli Settanta, con il quarto Oscar e la morte prematura.

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