Sarà inaugurata oggi la mostra Tutti De Sica al Museo dell’Ara Pacis di Roma. Si tratta della prima mostra che sia mai stata fatta su questo grande personaggio del nostro cinema e di quello mondiale, voluta dai suoi tre figli, Emi, Manuel e Christian.
La mostra è stata curata da Gian Luca Farinelli, Cineteca Bologna, Equa e Roma Capitale e ha l’intento di far conoscere, oltre all’artista De Sica, soprattutto l’uomo De Sica e i suoi innumerevoli volti.
Una carriera lunghissima, iniziata a soli 16 anni quando si dilettava in spettacoli per i militari. Da qual momento inizia un lungo viaggio, raccontato all’ingresso della mostra, che lo porta prima nella compagnia teatrale diretta dall’attrice Tatiana Pavlova, per arrivare poi, dopo vari passaggi nelle più prestigiose compagnie del tempo, ad essere notato da Mario Mattòli, che lo vuole nella sua compagnia Za Bum.
La sua attività teatrale lo porta alla fama e viene definito il Maurice Chevalier italiano, una definizione che non ha mai accettato pienamente ma che si è tenuto addosso per una vita intera.
Alla carriera in teatro Vittorio De Sica affianca anche quella cinematografica, sia come interprete che come regista. Prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale Vittorio De Sica si impone come capostipite e fondatore del Neorealismo italiano – Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948) i suoi più famosi, quelli che gli valgono l’Oscar speciale- per poi continuare a recitare e a dirigere capolavori quali La ciociara, Ieri, oggi, domani (1963) e Matrimonio all’italiana (1964), film che gli danno un altro volto, quello di scopritore di talenti e di nuovi mostri del cinema (Sophia Loren e Alberto Sordi sono degli esempi).
Tutto questo e molto altro ha preso vita nella mostra Tutti De Sica, che sembra essere una sorta di autobiografia dell’uomo e dell’artista la quale, attraverso i tanti materiali esposti -630 scatti tra foto di scena e album di famiglia, un centinaio di documenti e lettere, poi articoli, manifesti, grafiche, costumi originali, appunti, oggetti e premi- restituisce la storia di un uomo che ha saputo come nessun altro raccontare e interpretare il suo tempo, senza paura di essere anticonformista e innovatore, nella vita e nell’arte.