Rolando Ravello parla a La Repubblica di Tutti contro tutti, adattamento del suo spettacolo teatrale, Agostino, film che segna il suo esordio alla regia, dedicato al tema delle occupazioni abusive:
L’idea viene da una storia vera … in questi sei anni il tema è ancora più attuale, le occupazioni di case sono aumentate e tra gli abusivi c’è di tutto, disoccupati, ma anche impiegati, gente che con uno stipendio di poco più di mille euro non può permettersi di mantenere una famiglia e pagare un affitto. A Roma è un Far West, come in tutte le grandi città d’Europa, una realtà che ho verificato in Via Volonté n.9, il documentario sulle abitazioni abusive che ho fatto prima del film.
Rispetto al teatro, dove Ravello interpretava tutti i personaggi, nel film ci sarà un cast (tra gli altri figurano Marco Giallini, Kasia Smutniak, Stefano Altieri e Lidia Vitale). La storia rimarrà invariata, tranne il finale:
Dopo aver dormito due notti dal cognato Sergio nella sua casa troppo piccola, Agostino decide di fare la guerra agli occupanti e occupa il pianerottolo. Prima sacchi a pelo e precarietà, poi con l’aiuto di Sergio, operaio come lui, lo trasforma per quanto possibile in una casa, le pareti dipinte, oggetti appesi, angoli confortevoli per i figli. E’ una guerra che coinvolge tutta la palazzina, abitata da una popolazione multietnica, il dirimpettaio è egiziano, ci sono cingalesi, rumeni, un po’ di tutto.
Del finale l’attore dice:
Il finale è sereno, ma c’è anche una sorpresa forte come uno schiaffo. E purtroppo la guerra di tutti contro tutti non finisce, come non finisce nella realtà che stiamo vivendo, in cui ognuno cerca di difendere il suo piccolo spazio personale.