Stefania Sandrelli parla di Tutta colpa della musica, il film prodotto da Attilio De Razza, diretto da Ricky Tognazzi da un soggetto di Simona Izzo e Leonardo Marini, scritto in collaborazione con Silvia Ebreui. L’attrice descrive Elisa, il personaggio che interpreta:
Sono certa che anche a 60 anni si possa amare e forse, paradossalmente, in modo più compiuto, dato che, avendo già percorso un pezzo importante di vita, si può essere più consapevoli. Il mio è un ruolo che ho amato da subito, Elisa e’ una donna come tante, con dei problemi familiari. Da qualche anno suo marito è gravemente invalido. Lei se ne occupa con amore, con dedizione, ma questa tragedia è un trauma che ne’ lei ne’ i suoi figli sono ancora riusciti a superare. Per fortuna ha la musica, ha il canto, e’ un soprano con una splendida voce che le permette di partecipare a un coro dove avrà la possibilità di avere altri rapporti che la solleveranno da una vita ormai segnata.
Per l’attrice la musica è importante quanto per il suo personaggio:
Per me la musica è nutrimento, e io – da Puccini al Jazz e poi altra grande musica che ho avuto la fortuna di ascoltare alla Bussola, da mio fratello Sergio, grande pianista classico, a Gino Paoli -, mi sono nutrita alla sorgente della musica da quando sono nata. La considero la più alta delle arti. Quando ascolto un brano che amo, volo!