Come si fa, in un ipotetico elenco dei migliori film mai prodotti nel panorama cinematografico nazionale, a non menzionare “I vitelloni”? Sarebbe un delitto. Federico …
L’amore? Può essere descritto con parole o storie, rasentando in entrambi casi l’infinito. Una delle storie più adatte a descrivere l’amore è quella tra Gelsomina …
Oggi 31 ottobre ricorre il ventennale della morte di Federico Fellini.
Esattamente 20 anni fa a Roma se ne andava uno dei più grandi interpreti del cinema italiano, un regista che ha cambiato per sempre le sorti della settima arte con il suo modo di dirigere e con i personaggi che riusciva a partorire la sua sconfinata immaginazione.
Era nato a Rimini nel 1920, ma lasciò la sua casa da giovanissimo, a 19 anni, per raggiungere la capitale e qui laurearsi in Giurisprudenza. Ma Federico Fellini non sosterrà neanche un esame all’università, perché il suo vero scopo una volta arrivato a Roma era quello di diventare un giornalista.
Poi il destino ha fatto il suo gioco e in poco tempo Federico Fellini da vignettista del giornale satirico Marc’Aurelio inizia a scrivere sceneggiature e, arrivato a trent’anni, la prima esperienza come regista. E’ nel 1950 che Fellini, infatti, debutta alla regia con “Luci del varietà“, che dirige insieme ad Alberto Lattuada.
L’appuntamento è per mercoledì 27 novembre 2013 nell’ambito della 31°edizione del Torino Film Festival quando verrà proiettata in anteprima mondiale la versione restaurata in digitale di uno dei capolavori della cinematografia mondiale, “8½” di Federico Fellini.
La pellicola, completamente restaurata in digitale a partire dal negativo originale, nasce dalla collaborazione tra il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Rti-Gruppo Mediaset, Medusa Film e DeLuxe Digital Roma.
Sarà proiettato in anteprima il 9 novembre 2013 al Festival Internazionale del Film di Roma “Federico degli spiriti – L’ultimo Fellini“, il film di Antonello Sarno che ripercorre i tre giorni dopo la morte del grande regista italiano attraverso filmati e testimonianze di amici e colleghi del grande regista italiano.
Il film è l’omaggio che il Festival di Roma vuole rendere a Federico Fellini per celebrare il ventennale della sua morte.
Anche gli uomini di spirito hanno le loro passioni terrene. A confessarlo il massimo rappresentante della religione cristiana, Papa Francesco, che da poco è diventato pontefice di Roma, ma che ha già portato una grande ventata di freschezza. Papa Francesco prima di tutto è un uomo e, in una recente intervista a Civiltà Cattolica, ha confessato di avere una grande passione per il cinema italiano.
Esco domani nelle sale italiane il docu-film Che strano chiamarsi Federico, ultima opera del regista Ettore Scola che è voluto tornare dietro alla macchina da presa dopo più di dieci anni di inattività per omaggiare l’amico e collega nel ventennale della sua morte.
Penultima giornata di Venezia 70. Il calendario si preannuncia particolarmente ricco di appuntamenti da non perdere, primo fra tutti la proiezione dell’ultimo film in Concorso a Venezia 70, Les Terrasses di Merzak Allouache.
Ieri, 5 settembre, è stato il turno di Gianfranco Rosi con il suo Sacro GRA, unica delle tre pellicole italiane che sembra poter avere un posto tra i premiati di domani sera.
Ettore Scola riceverà il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2013 in occasione della 70° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Ad annunciarlo il Direttore della Mostra Alberto Barbera.