Da questo giovedì nelle sale con il suo secondo lungometraggio La scoperta dell’alba, Susanna Nicchiarelli ha già una lunga esperienza nel mondo del cinema.
Neanche quarantenne, Susana Nicchiarelli, infatti, ha al suo attivo un discreto numero di lavori che hanno ottenuto un buon successo sia da parte della critica che da parte del pubblico.
Il suo esordio lo fa con Uomini e Zanzare, il mediometraggio che accompagna il suo diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia (che segue la laurea in Filosofia conseguita alla Sapienza Roma e il perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa con una tesi in Estetica del Cinema).
Il suo primo lungometraggio risale al 2009. Cosmonauta, questo il titolo, è la storia di due fratelli ambientata alla fine degli anni ’50, quando il comunismo era ancora un qualcosa di reale e avere la tessera del PC era un motivo di vanto.
Il film riceve un buon numero di riconoscimenti (premio Controcampo Italiano alla Sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia, nomination come miglior regista esordiente sia al Nastro d’Argento che al David di Donatello, premio del FrauenfilmFestival di Colonia e del Ciak d’Oro Miglior Opera Prima 2010) e anticipa già dei temi che la regista deciderà di ripercorrere anche successivamente.
Prima del suo secondo impegno con un lungometraggio, la Nicchiarelli si fa le ossa con i cortometraggi. Con la sua casa di produzione, la Nicchia Film, produce Il Linguaggio dell’Amore (Festival di Rotterdam e Torino Filmfestival), Giovanna Z., una storia d’amore (vincitore del Premio del Pubblico al Festival di Trevignano, Nastro d’Argento miglior attore a Luciano Scarpa) e Sputnik 5 (animazione a passo uno, vincitore del Nastro d’Argento miglior cortometraggio di animazione 2010 e del Brooklyn International Film Festival, Best Animation Short) e i documentari Ca Cri Do Bo (I diari della Sacher) (59esima Mostra di Venezia Nuovi Territori), Il Terzo Occhio e L’Ultima Sentinella.
Il 2013 è l’anno della sua seconda prova come regista di lungometraggi con La scoperta dell’alba, un film che sembra essere la logica conseguenza del primo. Anche qui, infatti, una vicenda famigliare si intreccia con la storia e, dopo il suo personale racconto del comunismo italiano negli anni ’50, Susanna Nicchiarelli si confronta con gli anni di piombo o il terrorismo.