Sarà nelle sale a partire da giovedì 30 maggio Slow Food Story, il documentario, diretto da Stefano Sardo, che ci narra la storia di un uomo che, con pazienza e lentezza, è riuscito a raggiungere un grandissimo obiettivo: rivoluzionare il gusto e il senso del cibo, soprattutto di quello italiano.
Lui è Carlo Petrini, da tutti chiamato Carlìn, e la sua storia – dalle origini fino ad oggi – è raccontata in Slow Food Story.
Il regista e il protagonista di Slow Food Story hanno in comune la terra dove sono nati. Bra, un piccolo paese del profondo nord italiano. Tutti e due nascono qui e entrambi condividono le stesse esperienze, anche perché Stefano Sardo è figlio di Piero Sardo, anche lui tra i fondatori di Slow Food, il movimento capitanato da Carlo Petrini.
Stefano lavora anche per Slow Food e, dopo essersi trasferito a Roma per studiare sceneggiatura, per poi dedicarsi per molti anni alla scrittura di film per il cinema e per la tv, decide che è arrivato il momento per raccontare questa storia, una lunga e bellissima favola ala quale ha partecipato in prima persona.
La storia di Slow Food è una storia di famiglia, per me, dal momento che lavorano o hanno lavorato per la chiocciola molti dei Sardo. Sapevo di avere la possibilità di raccontarla dall’interno, questa storia qua, senza trascurare i dettagli che ad altri potevano sembrare secondari, vincendo la reticenza della provincia piemontese. Ho raccolto le testimonianze dei vecchi amici di Petrini che hanno condiviso con lui le esperienze precedenti a Slow Food, attraversando lo stesso percorso, dalla politica al cibo e poi di nuovo alla politica attraverso il cibo.
Slow Food Story – Il trailer
Il nostro film è la biografia di un leader rivoluzionario, interamente votato alla sua causa, a scapito del suo privato e della sua salute. Solo che, a differenza delle altre, la sua rivoluzione è non violenta, e nasce all’insegna del ‘diritto al piacere’. Petrini ha capito prima degli altri che sul cibo si giocava una delle partite decisive del nostro tempo, e ha battuto su quel chiodo fino a che la gente non si è fatta richiamare dall’eco di quei colpi.
Una storia che è mi è piaciuto raccontare perché dimostra come anche le più importanti e serie avventure culturali possono nascere da un approccio divertito, ironico e godereccio all’esistenza, e che fa capire come per essere seri non sia necessario essere seriosi.
Slow Food Story – Le sale
ROMA – Cinema Quattro Fontane
MILANO – Cinema Apollo
GENOVA – Cinema City
SAN REMO – Cinema Ariston
TORINO – Cinema Centrale
UDINE – Cinema Visionario
BRA – Cinema Impero
PISA – Cinema Lantieri
BOLOGNA – Cinema Lumiere
PORDENONE – Cinemazero
PESARO – Cinema Loreto
TRENTO – Cinema Astra
LATINA – Cinema Oxer
PERUGIA – Cinema Zenith (dal 5 giugno)
Commenti (1)