Tanti anni passati al cinema per Sergio Rubini, sia come attore che come regista. Un regista particolare, Rubini, che sa affiancare diversi registri con stile e originalità, tanto da riuscire a far convivere dramma e commedia nella stessa pellicola con eleganza e senza mai strafare.
Ora, è arrivato il momento, però, di dedicarsi solo ed esclusivamente alla commedia e Sergio Rubini lo fa presentando in anteprima al Bif&st di Bari il suo nuovo lavoro, Mi rifaccio vivo.
Mi rifaccio vivo uscirà nelle sale il 9 maggio 2013, ma nel frattempo Sergio Rubini lo ha voluto presentare in anteprima al Bari International Film Festival, che si è concluso proprio ieri. Un nuovo registro per Rubini e per la sua storia, che si pone come la degna conclusione, ironica e più leggera, del suo ultimo film, L’uomo Nero.
Nel mio ultimo film, L’uomo nero avevo parlato del rancore. Una volta chiusa l’esperienza, mi sono portato dietro il desiderio di sanare questo sentimento negativo. Mi rifaccio vivo è un film post rancore che nasce dal presupposto che l’erba del vicino sembra sempre più verde. E’ anche un film sull’avvicinamento agli altri e sulla tolleranza.
Mi rifaccio vivo è la storia di Biagio Bianchetti, proprietario della BB magazzini, in continua lotta con il suo storico avversario, conosciuto sui banchi di scuola, il fortunato e affascinante Ottone Di Valerio.
A Biagio le cose vanno male e arriva alla conclusione che l’unico modo per risolvere tutti i suoi problemi è quello di togliersi la vita. Lo farà, ma qualcuno da lassù ha deciso che Biagio ha ancora qualche conto da saldare e il Nostro si reincarnerà nei panni di Emilio Solfrizzi.
Nella sua nuova identità si troverà ad affrontare, con sua moglie e la moglie di Ottone che saranno le sue complici ignare, le sfide della sua nuova vita, in un susseguirsi si situazioni tragicomiche in bilico tra realtà e sogno che porteranno i due protagonisti alla rivelazione della verità finale: per vincere bisognerà aiutarsi a vicenda.