Non vanno molto bene i film italiani a Venezia 70. La ponderata, anche se rischiosa, scelta di Albero Barbera di portare ben tre pellicole italiane in Concorso, si è rivelata un boomerang.
Si è detto molto sulla scelta dei film italiani che sono stati nominati per rappresentare l’Italia alla Mostra di Venezia: una pellicola di una esordiente, Via Castellana Bandiera, un documentario, Sacro GRA di Gianfranco Rosi, e poi L’intrepido di Gianni Amelio, pellicola che sarebbe dovuta essere l’asso nella manica. Si pensava di andare sul sicuro con Gianni Amelio e Antonio Albanese, ma non è stato così.
Via Castellana Bandiera di Emma Dante non ha incontrato né il favore della stampa né quello del pubblico, ma non è che questo stupisca molto. Emma Dante è brava e molto talentuosa, ma questo suo passaggio al cinema non ha convinto, stampa e pubblico si sono divisi nel giudicare la pellicola, forse confusi dall’interpretazione silenziosa e bellissima di Elena Cotta, vera colonna portante del film.
Stessa sorte per Gianni Amelio. Oggi era il turno de L’intrepido che segna la prima collaborazione tra il regista e Antonio Albanese. Anche in questo caso la pellicola trova un senso nell’interpretazione di Albanese, ma è davvero troppo poco per reggere il confronto con gli altri ‘filmoni’ in Concorso a Venezia 70.
Domani tocca a Gianfranco Rosi che presenta il suo documentario Sacro GRA. Il peso che grava sulle sue spalle ora è altissimo: dopo il ‘flop’ delle altre due pellicole italiane, la credibilità del cinema italiano è nelle sue mani. Il film arriva a Venezia 70 domani, 5 settembre 2013.