Non sembrava possibile che un documentario potesse arrivare a vincere la Mostra del Cinema di Venezia. Ed invece così è stato e, inoltre, ad avere il grande onore di portare a casa il primo Leone d’Oro per un doc è toccato a Gianfranco Rosi con il suo Sacro GRA.
La pellicola, frutto di tre anni di lavoro e di riprese sul Grande Raccordo Anulare, l’anello di asfalto che circonda la capitale, arriverà nei cinema italiani a partire dal 26 settembre 2013, distribuito da Officine UBU.
Sacro GRA – La trama
Dopo una lunga esperienza internazionale, il regista Gianfranco Rosi ha deciso di raccontare per la prima volta una parte del suo Paese, e per questo debutto italiano ha scelto di raccontare il Grande Raccordo Anulare di Roma.
Gianfranco Rosi ha viaggiato per quasi tre anni a bordo di un mini-van per scoprire i mondi invisibili e i
futuri possibili che questo luogo magico cela oltre il muro del suo frastuono continuo. E qui ha scoperto una serie di personaggi altrimenti invisibili: un nobile piemontese e sua figlia laureanda, un botanico in cerca del rimedio per liberare le palme dalle larve divoratrici; un principe dei nostri giorni sul tetto del suo castello all’uscita del Raccordo; un barelliere del 118 che dà soccorso e conforto girando
notte e giorno sull’anello autostradale; un pescatore d’anguille che vive su di una zattera sotto ad un cavalcavia.
Il GRA è la più estesa autostrada urbana d’Italia, uno spazio urbano da esplorare. Ad approdare per primo in questo strano luogo il paesaggista Nicolò Bassetti che ha esplorato i territori sconosciuti intorno al GRA, e ha poi trasferito le sue immagini, le sue idee e la volontà di farne un film a Gianfranco Rosi, immaginando che potesse trasformarlo in uno dei suoi film da “cinema del reale”.
Sacro GRA – Il trailer
Sacro GRA – Le immagini
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