Il ministro Franceschini ha annunciato grandi mutamenti per il Fus e, per il cinema in particolare, più attenzione alla cultura e all’arte quindi, con una serie di provvedimenti che do certo vengono apprezzati dagli artisti.
A tal proposito, Riccardo Scamarcio, che ha sempre coniugato professione e impegno nel sociale, ha dichiarato:
Mi sembra un gesto importante. Credo, però, che nei confronti del cinema, l’intervento debba essere più articolato e debba contare su un progetto a lungo termine, con una prospettiva di almeno 5 anni. Un progetto che rimetta al centro del sistema il Festival di Venezia, uno strumento basilare che potrebbe ridare peso al nostro cinema attraverso il potenziamento del mercato, così come hanno fatto i festival di Cannes e di Berlino. E poi c’è il problema dell’alfabetizzazione, bisogna sensibilizzare un pubblico che vada a vedere un certo tipo di cinema.
E a proposito dei prossimi passi che il governo dovrebbe fare ha aggiunto:
Parlando di cinema, il punto fondamentale che non mi sembra sia stato ancora affrontato è la distribuzione. I multiplex stanno creando appiattimento culturale, e questo è un tema cruciale. Bisognerebbe che lo Stato finanziasse cooperative, magari di giovani, create attraverso bandi, che si occupassero della riapertura delle sale cinematografiche dismesse nei tanti paesi d’Italia, basterebbero investimenti anche piccoli per rimettere i cinema al centro della vita cittadina e ricreare in questo modo identità culturale. Un tempo era così, nei paesi c’erano la chiesa, l’oratorio, il comune, e il cinema.