Sarà uno dei film più attesi, con il ritorno di uno degli attori italiani più attesi: Pinocchio e Benigni si sono presentati a Riccione. Alla presentazione c’era anche il regista romano Garrone, con cui il comico toscano ha lavorato meravigliosamente, dice alla presentazione:
“Lavorare con Matteo è stato meraviglioso, perché ha la dote rara di guardare sempre dove gli altri non guardano”.
Il Pinocchio di Matteo Garrone e Roberto Benigni sarà nelle sale il giorno di Natale, dopo ben quattro anni di lavorazione. La presentazione, alla seconda giornata di Cinè, Giornate di Cinema, ha visto i due protagonisti arrivare a sorpresa per chiudere il festival presentato da Luigi Lonigro e dall’Ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco.
La presentazione
Il festival, dedicato agli esercenti e distributori, ha proiettato il trailer di un film visionario alla Garrone, che secondo i critici, si fonde perfettamente con l’amore e la sapienza del libro di Collodi, e viene paragonato al primo Pinocchio di Comencini, che resta il punto di riferimento per chi vuole portare il famoso burattino al cinema.
Il film sarà pieno di significati portati sullo schermo dall’estro del toscanaccio Benigni, che non ha risparmiato battute per la presentazione, con la solita energia, ha parlato di una produzione importante. Per Garrone si tratta addirittura del film della vita:
“E’ la prima, e forse l’ultima volta che un mio film uscirà a Natale. È un progetto che inseguo da una vita, posso addirittura affermare che il primo storyboard risale all’età di sei anni. Ora ne ho cinquanta, quindi sono 44 anni che cerco i soldi per farlo!”
I tecnici sono infatti alla pari del regista e dell’attore protagonista. Gli effetti speciali sono affidati a Mark Coulier, premio Oscar in due occasioni, e un altro Oscar guiderà la colonna sonora, Dario Marianelli.
Naturalmente il palcoscenico è stato preso da Benigni, che ha parlato del suo secondo Pinocchio della vita:
“Pinocchio/Natale è un binomio perfetto e sono felice che il film arrivi nelle sale in quella data. Quando Matteo mi ha fatto leggere la sceneggiatura mi sono accorto che si trattava della vera e propria trasposizione del romanzo, senza deragliamenti. Tutti i Pinocchio del passato, compreso il mio, erano delle riletture, qui il pubblico si troverà davanti ad un’opera fedelissima.”