La giuria della ventisettesima edizione del Premio Franco Solinas per la sceneggiatura, composta da Francesco Cenni, Teresa Ciabatti, Anne Ritta Ciccone, Claudio Cupellini, Caterina D’Amico, Giorgio Fabbri, Giovanni Galavotti, Annamaria Granatello, Guido Iuculano, Marco Martani, Marco Pettenello, Roberto Scarpetti, Francesca Solinas e Monica Zapelli, ha selezionato tre progetti finalisti, ma ha deciso di non assegnare alcun riconoscimento, ne menzioni speciali.
Sono stati 3 i copioni finalisti sui 130 progetti inviati: L’estate è finita di Maria Accardi, Bonifacio Angius e Fabio Bonfanti; Giorni d’inverno di Frediana Fornari; Italia ti sposo di Antonio Consentino e Emanuela Del Monaco.
Nonostante i progetti finalisti presentassero alcuni spunti interessanti, una buona qualità di scrittura e potenzialità di racconto, tutti evidenziavano ancora la necessità di un profondo e radicale lavoro di sviluppo per arrivare a quelle caratteristiche di completezza e maturità espressiva che da sempre si chiede ai progetti premiati. La giuria ha comunque assegnato ai tre finalisti una borsa di studio di 1.000 € ciascuno.
Il direttore artistico Annamaria Granatello ha commentato la decisione:
Una scelta inevitabile in una fase delicata per il cinema italiano che vede una forte riduzione delle risorse e un’incertezza di prospettive che evidentemente impatta anche sulla consapevolezza e l’originalità creativa. Piuttosto che assecondare un livello troppo basso per le potenzialità e il talento insiti nel cinema italiano, preferiamo cogliere questa decisione della giuria come un segnale per aprire una riflessione complessiva sullo stato dell’arte cinematografica in Italia, con particolare riguardo alle condizioni necessarie per stimolare la creatività e sostenere il talento, campo di elezione del lavoro di quasi 30 anni del Premio Solinas.
Le sceneggiature finaliste:
L’estate è finita è la storia di Angelo, un trentenne perdigiorno in una città di provincia. Il padre, che non si è mai interessato a lui, dopo la morte della madre, vuole che il figlio cominci a camminare sulle sue gambe. Giorni d’inverno è una favola dark dove i tredicenni Davide, Elia e Christian che si fanno un rifugio segreto in un capanno abbandonato sul lago, ma presto scoprono di non essere soli. In Italia ti sposo due trentenni, Cesare e Leo, tirano avanti grazie alla pensione della nonna Italia finché nella loro vita non irrompe una bella ragazza svedese.
(fonte Cinecittànews)