La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino ha convinto la giuria e il pubblico di Cannes, ma la concorrenza per la Palma d’Oro era talmente alta che l’unico film italiano in concorso al Festival di Cannes non si è aggiudicato nessun premio e neanche nessuna menzione speciale.
Ma Cannes non è solo Palma d’Oro e gli italiani presente, fortunatamente, hanno saputo tenere alta la bandiera italiana.
La delusione c’è, ed è ancora forte, anche perché avevamo particolarmente apprezzato La Grande Bellezza e la strabiliante interpretazione di Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella. Pazienza, ci rifaremo in futuro.
Anche perché, a quanto pare, il cinema italiano piace a Cannes. Magari non così tanto da assegnare i premi maggiori agli italiani, ma comunque non si può dire che il risultato che i nostri hanno raggiunto a questo Festival di Cannes 2013 sia da poco conto.
Un esempio? La doppia vittoria di Salvo, il documentario diretto a quattro mani da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che ha sbancato a La Semain de la Critique, aggiudicandosi il Gran premio e il premio come miglior film rivelazione.
Ma anche Valeria Golino ha ottenuto un premio molto importante. Il suo Miele, interpretato da Jasmine Trinca, è riuscito a portarsi a casa la Menzione Speciale della Giuria Ecumenica, un risultato doppiamente importante dato il tema impegnativo ed impegnato – il suicidio assistito – del film della Golino.
L’ultimo riconoscimento, ma solo in ordine di tempo, è quello assegnato a Adriano Valerio per il cortometraggio 37°4 S. Per lui, la Menzione Speciale della Giuria per il Miglior Corto.
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