Non ci indurre in tentazione -in uscita il 28 febbraio nelle sale italiane- è un’opera prima di un giovanissimo regista, N. Santi Amantini, con un solo protagonista.
Basterebbe solo questo per puntare l’attenzione su questa pellicola. Infatti, al di là del gradimento o meno che questa potrà suscitare nel pubblico, si tratta di film molto particolare, ovviamente con i suoi limiti da opera prima, che pone delle interessanti domande allo spettatore che si trova per circa un’ora di fronte ad un ex-seminarista in preda ad una crisi spirituale che lo ha allontanato dal suo cammino di fede.
Il tutto si svolge all’interno della sua casa natia, dove troviamo anche il suo doppio cattivo, con il quale il protagonista buono inizia una lotta interiore. Una pellicola dalla trama estremamente semplice, quindi, ma che trae profondità e complessità dal suo sviluppo che è tutto interiore, e non esteriore.
Non è una visione facile. I dialoghi sono praticamente assenti, le ambientazioni ridotte al minimo e le tante simbologie di cui si serve il regista per far passare attraverso il grande schermo il suo messaggio, fatto più da domande che da risposte.
Non ci indurre in tentazione è un film che richiede una visione consapevole e paziente, la cui complessità e interiorità può essere riassunta dalla frase che campeggia sulla locandina del film:
Se il serprente morde prima di essere incantato, non c’è niente da fare per l’incantatore
Non ci indurre in tentazione – Il trailer
1 commento su “Non ci indurre in tentazione, la trama e trailer del film”