Se n’è andato questa mattina uno dei più grandi protagonisti ed interpreti della cultura contemporanea italiana: Alberto Bevilacqua è morto questa notte in seguito ad un arresto cardiaco. Aveva 79 anni e da tempo era malato.
Alberto Bevilacqua è stato un autore molto prolifico e il suo genio creativo si è espresso in diverse forme: prosa, poesia, critica, sceneggiatura e regia. La sua esplorazione del reale lo ha portato a confrontarsi con tutte queste forme di espressione, attraverso le quali, come dimostrano i tanti riconoscimenti del suo palma res, è riuscito ad ottenere tanto il consenso del pubblico che della critica, tanto in Italia quanto all’estero.
Come accennato, Alberto Bevilacqua è stato anche un apprezzato cineasta, curando la sceneggiatura di circa una decina di film e la regia di altre otto pellicole, contribuendo a rendere grande il nome del cinema italiano. Il suo è stato un rapporto ‘fugace’ con il cinema, preferendo sempre la scrittura alle immagini, ma non per questo il suo fondamentale apporto al linguaggio filmico italiano è di poco conto.
A dimostrarlo, i premi che lo scrittore ha ricevuto in qualità di regista, tra i quali si annoverano un David di Donatello nel 1975 per la migliore sceneggiatura (Attenti al buffone), un Globo d’oro per il miglior film con Questa specie di amore del 1972, pellicola che è valsa a Bevilacqua anche un Nastro D’Argento per il migliore soggetto e un Nastro D’Argento per la migliore sceneggiatura. Per lui un Nastro d’Argento anche nel 1970, quando fu premiato come Miglior regista esordiente nel 1970 per La Califfa.
Lo scrittore, sceneggiatore e regista è stato nominato anche al Leone d’Oro 1981 per Bosco d’amore e alla Palma d’oro 1971 per La Califfa.