Mediaset Premium, col 2016 si aprono nuovi orizzonti

di La Redazione

 “Mediaset Premium ha creato valore e si è trasformato in una storia di successo”, così il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri rivendica la scelta del Biscione di entrare a capofitto nel mercato delle pay-tv e di competere sempre più da vicino con un vero e proprio colosso quale è Sky.

Mediaset Premium vista dal presidente Fedele Confalonieri – Confalonieri risponde in maniera netta e decisa a chi critica la scelta di aver creato un prodotto incentrato sui contenuti a pagamento, perchè Premium, a detta del suo presidente, “ha creato valore e ci ha collocati nel modo giusto per arrivare preparati allo straordinario appuntamento con Vivendi (società francese operante nelle comunicazioni con cui Mediaset ha recentemente stretto un accordo di partnership, ndr)”. Difesa a spada tratta anche in merito all’acquisizione in esclusiva dei diritti tv per la Champions League 2015-2018: “Avremmo ridotto in modo irrecuperabile il valore creato con Premium se non avessimo fatto nostri i diritti della Champions”, risponde sicuro di sé Confalonieri.

Da quando è nata, Mediaset Premium viaggia sicuramente su buone acque, soprattutto considerando che il mercato delle pay-tv è animato da una forte concorrenza rappresentata al momento da Sky, ma anche da tutte le piattaforme di contenuti on demand come Netflix che rispondono in maniera sempre più completa e lowcost alle esigenze degli utenti. La nascita di Premium, in questo senso, contribuisce a bloccare l’affermazione di un monopolio: Confalonieri afferma che è grazie alla pay-tv Mediaset se “siamo stati in grado di fermare l’affermazione di un unico operatore globale”.

D’altra parte la concorrenza non ha mai fatto male a nessuno, anzi, ha sempre contribuito a creare valore nel mercato offrendo servizi di qualità a fronte di prezzi tesi al ribasso. E se su questo fronte la società presieduta da Confalonieri e da Pier Silvio Berlusconi ha certamente fatto la sua parte, inevitabile era per il presidente dell’azienda toccare anche il dolente tasto dell’affaire Antitrust.

Di recente, infatti, Mediaset è stata multata per 51 milioni di euro dall’Autorità garante per il mercato e la concorrenza in seguito all’assegnazione dei diritti tv per la Serie A 2015-2018. Confalonieri afferma a tal proposito che “c’è da rimanere allibiti da questa multa a cui siamo stati sottoposti. Penso che l’Antitrust dovrebbe lavorare per la tutela del mercato, ma di quello reale, non di quello ipotetico. Un’autorità che nel 2014 certifica un’ipotesi di assegnazione, autorizzando la sub licenza, e che trascorsi due anni dice che la Lega non poteva procedere a quella assegnazione, è forse un’autorità che sta davvero lavorando a tutela della concorrenza? O piuttosto sta generando condizioni di insicurezza e di incertezza nelle imprese?”.

 Mediaset, raggiunto l’accordo con la francese Vivendi – In questi giorni si è fatto anche un gran parlare della cessione di Mediaset Premium al gruppo francese Vivendi, la quale si dice garantirà una plusvalenza di circa 500 milioni nel bilancio 2016 di Mediaset. L’accordo prevede che la pay-tv Premium, valorizzata per un ammontare di circa 756 milioni di euro, venga ceduta a Vivendi.

Ma al di là di questa specifica intesa c’è ora allo studio un unico abbonamento che possa racchiudere a sé la banda larga di Telecom Italia, i contenuti di Mediaset Premium, la musica fornita da Universal Music Group, i film prodotti dalla Warner Bros e dalla Universal, e per finire i giochi di Gameloft. Un maxi-abbonamento in arrivo, dunque per fare di Mediaset-Vivendi un polo capace di presentarsi più forte che mai in uno scenario di concorrenza internazionale? Questa l’idea su cui Vincent Bollorè di Vivendi e la famiglia Berlusconi per Mediaset starebbero valutando con estrema attenzione. D’altra parte non sarebbe strano assistere al lancio di una formula che possa metter mano in un colpo solo alla linea telefonica, ad Internet, alla pay-tv e ai contenuti on demand, e non lo sarebbe proprio perchè l’ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, aveva già aperto le porte a una prospettiva di questo genere.

Ciò che sta nascendo da Mediaset-Vivendi potrebbe insomma dar luogo ad un qualcosa di estremamente serio, forte e consolidato, capace di proporsi a testa alta dinanzi ad avversari che stanno arrivando in Italia e nel resto d’Europa mediante delle formule di abbonamento davvero molto competitive: un po’ Netflix di Reed Hastings e un po’ la piattaforma Sky di Rupert Murdoch, sono sempre lì, dietro l’angolo, pronte ad infastidire quel che di buono potrà nascere negli ambienti di Cologno Monzese.

Ad ogni modo il progetto è ancora in via di definizione, per cui c’è da aspettarsi che nel corso delle prossime settimane, quando i ruoli di Mediaset e di Vivendi verranno meglio definiti, possa in qualche modo uscir fuori una proposta shock per il mercato delle telecomunicazioni. Nel frattempo possiamo consultare la guida tv per i programmi mediaset premium se desideriamo conoscere i contenuti proposti in esclusiva dalla pay-tv tanto osannata dal presidente Confalonieri!

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