E’ stato Marco Bocci a presentare al Giffoni Film Festival Italo, il film girato a Scicli che ci racconta la storia di un cane, apparso di punto in bianco nella piccola cittadina siciliana e divenuto la mascotte del paese.
Il film è stato voluto dal Dottor Marco Bravi, responsabile della comunicazione e sviluppo di Enpa. La regia è stata affidata ad Alessia Scarso e della produzione si è occupata Roberta Trovato.
Italo è stato girato a Scicli, raccogliendo gli aneddoti più interessanti su Italo, un meticcio color miele spuntato all’improvviso nel paese che è riuscito, con la sua simpatia e la sua intelligenza, a conquistare il cuore di tutti gli abitanti.
Si tratta di un film low budget, che però è diventato grande grazie alla presenza di Marco Bocci, che lo ha definito:
la storia vera di un cane randagio arrivato a Scicli e diventato famoso per la sua socievolezza; una storia vera che sembra però una favola e che tratta di affetti, anche familiari.
La versa storia di Italo nessuno la sa. Si sa solo che un giorno di qualche anno fa il cane ha fatto la sua comparsa nel paese, per rimanervi fino alla sua morte. Dopo una prima diffidenza degli abitanti di Scicli, Italo è riuscito a conquistare tutti, parroco compreso, che gli ha permesso di partecipare alla Messa e a tutti gli eventi della parrocchia.
Ma Italo era anche il Cicerone della città instradando i turisti durante le visite guidate, era una presenza costante per i ragazzi all’uscita di scuola, fa da vigile ammonendo chi cerca di entrare con l’auto nelle zone a traffico limitato e si fa vedere anche mentre Beppe Fiorello è a Scicli per girare uno spot.
Poi Italo è morto, nonostante le cure del veterinario. La città ha voluto per lui un monumento, suggellato, adesso, da questo film che vede la partecipazione di Marco Bocci, che è voluto essere presente al Giffoni Film Festival in occasione della conferenza stampa di Italo.
Dopo aver raccontato la storia di Italo, Marco Bocci ha parlato ai ragazzi del Giffoni della sua esperienza nel mondo del cinema italiano: alla domanda di Tonino Pinto, moderatore dell’incontro, sul fatto che da Pupi Avati in poi non si è più fermato ha detto
Sono contento della mia carriera, l’importante è riuscire a lavorare bene e mantenere alta la qualità, in un momento in cui non è facile, vista anche la crisi.
Anche i ragazzi hanno fatto le loro domande, sopratutto sul tema di questa edizione del Giffoni Film Festival, Forever young:
In questo mestiere devi
rimanere un po’ bambino e devi essere folle, perché scegli volontariamente di essere giudicato per tutta la vita.
Inevitabile la domanda sulla sua bellezza. Quando i ragazzi hanno chiesto a Bocci se si sente un sex symbol, ha risposto:
Quando me lo dicono mi viene da ridere, conduco una vita normalissima, sono parole scritte senza sapere cosa ci sia dietro.