Il disegnatore Gian Alfonso Pacinotti (Gipi) spiega come è finito ad esordire dietro la macchina da presa per dirigere L’ultimo terrestre, il film prodotto da Fandango che sarà in corsa per il Leone d’oro al Festival di Venezia 2011: (fonte La repubblica)
Dominico Procaci mi ha chiesto di scrivere un film. Non s’aspettava che arrivassi con il libro di un altro (Nessuno si farà male di Giacomo Monti N.d.R.). E’ un autore geniale, il libro è bello. E’ andato un passo più avanti di quanto avevo fatto io. Ha avuto intuizioni sull’Italia contemporanea perfette per essere messe in una storia. Io continuavo a finire sulle mie costanti autobiografiche … ora avevo voglia di lavorare più di tecnica, di scrittura: ho preso la storia di Giacomo e l’ho trasformata. C’è molta roba mia comunque, ma la chiave di racconto mi lascia il riparo dalla visione degli altri.
Il regista parla del personaggio principale interpretato da Gabriele Spinelli:
Ho concentrato l’atmosfera maschilista delle storie in un unico protagonista, un uomo isolato che odia le donne perché, bambino, è stato abbandonato dalla madre. Mi sono basato su un disturbo che si chiama alessitimia, l’incapacità di nominare i sentimenti, viene dopo uno choc. Non riconosci i sentimenti: se t’innamori ti si squassa il cuore e non sai perché, t’inquieti e diventi più chiuso alla vita. Situazione drammatica, che racconto in modo buffo grazie alla bravura di Gabriele Spinelli.
Per sviluppare gli alieni al centro della trama del film il disegnatore si è informato:
Mi sono documentato e sono riuscito a entrare nei convegni giusti. Quelli con relatori che parlano degli ufo nella Bibbia e arrivano al complotto plutogiudaico-massonico …
Il futuro di Gipi potrebbe essere il cinema:
Il cinema è la mia nuova strada, mi piace lavorare in gruppo. Ho ricordi forti del set …