Arriva sui grandi schermi il 17 ottobre 2013 il secondo lungometraggio di fiction di Andrea Segre, regista di origini veneziane che, già dalle sue produzioni precedenti produzioni documentaristiche, ha intrapreso percorso registico particolarmente attento al territorio sociale e geografico del Veneto.
In questa nuova pellicola, che si chiama “La prima neve“, Andrea Segre affronta il problema dell’immigrazione, raccontando la drammatica storia di Dani, scappato dalla guerra in Libia e approdato a Pergine, piccolo paesino nelle montagne del Trentino.
“La prima neve” è quella che tutti aspettano in Trentino. Un momento magico che trasforma i colori, le forme, i contorni della valle e delle sue creature. Ad attenderla c’è anche Dani, ragazzo del Togo che è arrivato in Italia per sfuggire alla guerra in Libia e che ha trovato rifugio nella casa di famiglia a Pergine.
Qui Dani trova anche un lavoro grazie a Pietro, un vecchio falegname e apicoltore della Val dei Mocheni, che lo invita nel suo laboratorio per insegnarli il mestiere.
Nel maso in cui vive Pietro ci sono la nuora Elisa e il nipote Michele, un ragazzino di 10 anni la cui irrequietezza colpisce subito Dani. Entrambi nascondono un dolore: Dani ha una figlia di un anno della quale non riesce a prendersi cura a causa di un dolore profondo che gli impedisce di essere il padre che vorrebbe e Michele ha da poco perso il padre, un lutto che ha lasciato un grande vuoto nella vita del ragazzino.
Ma c’è da occuparsi della vita quotidiana: “La prima neve” sta per arrivare e c’è da sistemare le arnie e raccogliere la legna: un tempo breve e necessario, che permette a dolori e silenzi di diventare occasioni per capire e conoscere. Un tempo per lasciare che le foglie, gli alberi e i boschi si preparino a cambiare.
In quel tempo e in quei boschi, prima della neve, Dani e Michele potranno imparare ad ascoltarsi.