Il film di Paolo Sorrentino “La Grande Bellezza”, che ormai tutti sanno candidato all’Oscar per il Miglior Film Straniero, è al centro di una polemica che stavolta non riguarda pubblico e critica.
La diatriba è tra l’Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, e il Gruppo Fininvest. L’azienda di Berlusconi ha infatti deciso di programmare il film in tv su Canale 5 per il 4 marzo, ma l’Anec ritiene che si tratti di una scelta che rischia di “penalizzare l’ulteriore sfruttamento dell’opera all’interno della filiera audiovisiva”. È stato infatti diffuso un comunicato contrario a questa decisone coadiuvata anche dalla Fice (Federazione Italiana Cinema d’Essai) e l’Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema):
Il film di Sorrentino è uscito lo scorso maggio e, al pari di altri film candidati all’Oscar nel frattempo distribuiti in home video, ha avuto un primo sfruttamento in streaming lo scorso gennaio sulla piattaforma Infinity.
Lionelli Cerri, presidente dell’Anec, aggiunge a proposito dell’uscita del film in tv due giorni dopo la notte degli Oscar:
Un indubbio valore promozionale per la serata televisiva che rischia tuttavia di tradursi in una forte attenuazione del potenziale cinematografico, e non solo, del film, oltre a stravolgere la prassi che vede approdare alla tv generalista un’opera cinematografica a circa 24 mesi dalla prima uscita in sala, dopo lo sfruttamento in home video, in video on demand, pay per view e pay tv.
La decisione di Mediaset, insomma, rischierebbe di danneggiare gli operatori del settore, causando minori introiti. Cosa risponderà Cologno Monzese?