Dedichiamoci ancora una volta a Isole, il drammatico diretto da Stefano Chiantini, interpretato tra gli altri da Asia Argento, Paolo Briguglia e Giorgio Colangeli, per visionare insieme le foto del film e le note di regia. Il film arriverà in sala l’11 maggio.
“Isole” racconta l’incontro di tre solitudini e la nascita di un amore fatto di timidi sguardi e approcci impacciati. Una storia che matura sotto il tetto di una casa canonica sulle isole Tremiti. È qui che per una serie di coincidenze si ritrovano a vivere insieme Ivan –un immigrato clandestino -, Martina – una ragazza che ha “perso” l’uso della parola – e don Enzo – l’anziano tutore di Martina -, personaggi particolari e in qualche modo borderline. Con leggerezza vedremo crescere i loro rapporti: l’amicizia tra il vecchio prete e lo straniero, ma soprattutto l’amore tra Ivan e Martina, un amore a cui si opporranno l’interesse e la cattiveria del mondo circostante, rappresentato da Wilma, la sorella del vecchio don Enzo. Proprio però nell’inaspettata alleanza dell’anziano prete – padre putativo della ragazza che, inizialmente “indignato” e spaventato dal loro amore finirà invece per parteggiare con i due – Ivan e Martina troveranno l’unica complice. Una complicità che legittimerà e darà dignità al loro amore.
L’esigenza di raccontare una storia nasce – come sempre forse accade – da un bisogno personale, un bisogno che si insinua dentro di te quando un gesto, un’emozione o una situazione ti colpiscono, a volte senza che tu te ne sia neanche reso conto, amplificandosi in seguito, pian piano, fino ad arrivare a non potere più essere controllate; ad un certo momento quelle sensazioni non è più possibile contenerle, ti salgono dallo stomaco e vengono fuori.
Proprio questo montare di emozioni mi ha “obbligato” a raccontare “Isole”, principalmente una storia d’amore, ma più in generale di uomini intrisi del dolore del vissuto.
Quello, infatti, che più mi interessa mostrare sono le relazioni tra le persone, specie quelle che per vicissitudini diverse si sono discostate da ciò che oggi viene definito “normale”, ritrovandosi così automaticamente ai margini della società.
Ecco quindi Martina ed Ivan alle prese con le loro esistenze, vite difficili e in qualche modo fuori dal mondo, ma che ritroveranno senso e compimento proprio nel loro incontro, nel riconoscersi anime affini e nell’amarsi, perché solo nella rivalutazione dei rapporti tra gli esseri umani si annida l’energia per andare avanti. A loro si opporrà il mondo circostante, un mondo accecato dagli interessi e incapace, quasi impossibilitato, ad avere rapporti.
Da ciò nasce la scelta della location: l’isola, rendendo subito evidente ad un primo sguardo il suo “essere a parte” e il suo dipendere dal rapporto e dai collegamenti con “l’altro” (la terra ferma), si pone come immediata metafora della condizione umana, la cui unica possibilità di salvezza è data dalla interrelazione.
Su questa isola seguiremo i nostri protagonisti nel loro percorso, che li metterà davanti alle proprie paure e “malattie”, al proprio passato. Percorsi che si sviluppano appunto in un paesaggio incantevole eppure aspro e deserto, dove i personaggi si muovono inizialmente nel buio, quasi come fantasmi, in un equilibrio precario esterno che è anche situazione emotiva interiore, per poi, parallelamente alla crescita dei rapporti, riempirsi di calore e vitalità.
Con “Isole” ho voluto raccontare come il riscatto e la ‘vittoria’ esistano solo nella dignità con cui si affronta la vita.