Sono in aumento gli investimenti della pubblicità nel cinema del 16%. Lo si evince dall’ultimo Studio Nielsen, presentato durante Linkontro, l’annuale appuntamento dedicato alla business community dei consumi.
Si tratta di una buona notizia per la settima arte nel nostro Paese, per il suo futuro nelle sale e naturalmente anche per la produzione delle pellicole. Ogni produzione si basa su diverse tipologie di introiti e la comunicazione e lo spettacolo hanno naturalmente bisogno di ingenti finanziamenti per stupire.
Stupire è il compito di ogni regista, di ogni attore, la molla che garantisce lavoro agli addetti.
Chi lo sa – magari con una crescita degli introiti pubblicitari torneremo ai fasti del cinema nostrano che ha trionfato in tutto il mondo. Non ci sono più i Mastroianni, i Gassmann, i Fellini. Ma ci sono attori e registi capaci di distinguersi dalla massa e trionfare anche all’estero.
Ad oggi,la comunicazione si orienta prevalentemente proprio sul cinema sulla falsa riga del meritato aumento dell’affluenza in sala. Stando, infatti, agli ultimi dati dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, già a partire dal 2015 si è registrato un aumento del pubblico per il cinema (+8,9%) con ricavi a +10,8%.
Oltre che sul cinema, gli investimenti in comunicazione nei primi tre mesi del 2016 si sono concentrati prevalentemente su internet (+7,8%) e televisione (+5,1%).
Bene anche l’out of home (+13,6%), mentre calano gli investimenti in stampa (-4,4%), radio (-1,7%) e direct mail (-9,4%).
La comunicazione si orienta quindi prevalentemente sul cinema sulla scia dell’aumentata affluenza in sala. Stando, infatti, agli ultimi dati dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, già a partire dal 2015 si è registrato un aumento del pubblico per il cinema (+8,9%) con ricavi a +10,8%.