Inizia oggi la 66° edizione del Festival di Locarno. Per questa edizione, dopo tanti anni di assenza, finalmente anche l’Italia è tra i protagonisti.
Il merito potrebbe essere anche di Carlo Chatrian, alla direzione artistica del Festival dopo tante presenze straniere.
Tutto pronto a Locarno per vedere i film che quest’anno si contenderanno il Pardo d’Oro. Tra di loro anche Sangue di Pippo Delbono, unico italiano in Concorso per questa 66° edizione del Festival ticinese, che sarà presentato in anteprima il 13 agosto.
In Sangue, Pippo del Bono racconta uno strano incontro: quello tra lui stesso come artista buddhista e l’ex leader delle Brigate Rosse Giovanni Senzani. Sullo sfondo, ma altrettanto protagoniste della storia, due donne: la madre di Pippo Delbono, Margherita, e Anna, la moglie di Senzani, che non lo ha mai abbandonato durante i 23 anni di prigionia.
Le due donne muoiono a pochi giorni di distanza una dall’altra, lasciando i due uomini soli ed indifesi. Inizia tra di loro un dialogo che dalla morte arriva all’amore per la vita.
Oltre a Pippo Delbono, che sarà presente alla proiezione del 13 agosto insieme a Giovanni Senzani e Bobò, interpreti dei suoi film, ci sarà anche Sergio Castellitto, che ritirerà il Pardo d’Oro alla Carriera, che sarà anche il protagonista di una piccola retrospettiva all’interno del Festival.
Sergio Castellitto riceverà il Pardo d’Oro alla carriera perché
rappresenta quel cinema italiano di qualità che ha molto da raccontare anche oltre i suoi confini, quello stesso cinema che mi piacerebbe portare a Locarno attraverso proposte magari meno celebri ma altrettanto originali.
Nella sezione Piazza Grande, per finire, sarà presentato anche La variabile umana, il film di Bruno Oliviero.