Il 7 ottobre, dopo la partecipazione fuori concorso al Festival di Venezia 2011, uscirà nei cinema italiani Il villaggio di cartone, il nuovo film diretto dal maestro Ermanno Olmi, con Michel Lonsdale, Rutger Hauer, Massimo De Francovich e Alessandro Haber. Il regista ne parla a Maurizio Porro de Il Corriere della sera:
Da anni, ne ho da poco compiuti solamente 80, io mi interrogo sulla responsabilità di come vivere con gli altri: basterebbe, per fondare una società davvero civile, mettere in pratica i due ammonimenti “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” e “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Tutta la differenza con altre dottrine, filosofie, ideologie sta in quella paroletta: ama. La prova concreta è tutta qui. Il mio protagonista, mentre vede crollargli fisicamente addosso il luogo sacro (un vecchio prete assiste al crollo della propria chiesa N.d.R.), ecco che egli accoglie in chiesa gli emarginati, gli umiliati e offesi, minacciati dal potere delle ronde e qui capisce che inizierà un nuovo capitolo della sua missione sacerdotale. Ma a tutto il sapere e ragionare manca quasi sempre la forza dell’uomo.
Ermanno Olmi spiega perché è tornato dietro alla macchina da presa di un film:
Io non volevo più scrivere film, ma solo documentari, e continuerò a farli finché avrò la forza del vagabondaggio; però quando, dopo una brutta caduta, mi sono trovato 70 giorni immobilizzato a letto, l’unica salvezza in un avvilimento e una costrizione da andar fuori di testa, era pensare a un film, questo è il mio lavoro.
[Foto KASH GTorsello via Primissima]