“In grazia di Dio”, il film di Edoardo Winspeare, presentato all’ultima Berlinale, arriva nelle sale il 27 marzo.
“La precarietà può spingere a scoprire altri valori, cose belle come la famiglia, la comunità, lo scambio, il rapporto con la natura”, è quello che dice il regista del suo film.
Il film racconta appunto la storia di quattro donne contro la crisi: sono Salvatrice, la nonna, Adele e Maria Concetta, le due figlie e Ina, la nipote adolescente le protagoniste di questo racconto ambientato in Puglia.
Sono donne di diverse generazioni, sono diversi i caratteri e le aspettative. La nonna è religiosa, si affida alla volontà di Dio; Adele è una donna pratica, determinata, pronta ad assumersi ogni responsabilità; Maria Concetta è l’artista della famiglia, ha il sogno dell’attrice, aspetta la grande occasione; Ina è ribelle, consumista, maldestra nei primi incontri sentimentali. Ma quando, dopo confronti e scontri anche vivaci, superano le differenze e si ritrovano unite e solidali, riescono a sconfiggere le difficoltà economiche e a reinventarsi un’esistenza.
La terra diventa la soluzione ai loro problemi, la terra bella e generosa del Salento, luogo caro al pugliese d’adozione Winspeare e al suo cinema. All’inizio non è facile, non ci sono soldi, ma Adele recupera l’antica economia del baratto, paga con i prodotti della terra e, con la sua forza, riesce a portare dalla sua parte le altre donne della famiglia.
Dice il regista:
Secondo me con la crisi si possono scoprire altri valori, cose belle come la famiglia, la comunità, lo scambio, il rapporto con la natura. Questo accade alle mie protagoniste, certo non è facile, richiede fatica, sudore, passione.
Nel film non c’è un vero e proprio happy ending, tuttavia c’è la speranza e l’occasione di un inizio possibile di felicità, che le protagoniste trasmettono con tanta passione e verità, forse proprio perché attrici non professioniste.
Ecco il trailer di In grazia di Dio