Notevole cambio di direzione per Gabriele Salvatores che, dopo aver portato sui grandi schermi storie dure e toccanti, ha deciso di alleggerire il tono e di parlare di supereroi, senza però abbandonare il tema dell’adolescenza.
Il nuovo film di Salvatores si chiamerà Il ragazzo invisibile e racconterà la storia di un adolescente alle prese con il potere dell’invisibilità.
Le riprese de Il ragazzo invisibile inizieranno il 9 settembre, per concludersi il 29 novembre, e nel cast del film ci saranno Valeria Golino, che interpreterà la madre del ragazzo, e Fabrizio Bentivoglio sarà lo psicologo incaricato di seguirlo.
Gabriele Salvatores ha parlato di questo nuovo film in una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha raccontato da dove è arrivata l’idea per Il ragazzo invisibile.
In primo luogo, dietro alla creazione del film, c’è la mancata paternità del regista:
Il mio psicoanalasita ha una teoria: io non ho figli e i protagonisti dei miei film occupano questo spazio… Scherzi a parte è vero, ultimamente mi vengono a cercare storie che riguardano l’adolescenza, quel momento di straordinario cambiamento in cui ci si sente trasparenti di fronte agli altri oppure troppo ingombranti e si vorrebbe avere il superpotere di scomparire.
Trattandosi di un film sull’adolescenza, il punto di riferimento non poteva che essere Steven Spielberg
Quei film di Spielberg hanno cambiato il mio modo di vedere le cose, come i grandi classici toccano temi importanti, paure e archetipi universali, riuscendo ad arrivare al grande pubblico. Perché lasciare questo territorio solo in mano agli americani?
Sono felice di mettermi alla prova e rischiare. La sceneggiatura mi ha entusiasmato. Ho sessantanni è un’età in cui il tempo si accorcia e le commistioni di genere mi hanno sempre affascinato. Credo che sia un po’ il nostro dovere cambiare, di provare nuove strade, soprattutto in momenti di crisi come questo. Fare cinema è diventato difficilissimo in Italia.
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