Nella storia, il cinema italiano ha avuto momenti di grande importanza, tanto che la sua storia è studiata nelle migliori accademie del mondo, per innovazioni e stile, anche se negli ultimi decenni sembra scesa la nebbia nelle sale del Bel Paese.
Non parliamo di incassi, da sempre terreno degli Stati Uniti, e prima ancora della Francia, dove il cinema storicamente nacque. Ma di epoche floride, innovative, ammirate dal mondo intero. La prima epopea del cinema italiano si ha già negli anni ‘10 del Novecento, e fu anche un successo commerciale.
Poi, negli anni ‘30 dello scorso secolo ci fu un fiorire artistico molto importante, come il mondo che iniziava a copiare il nostro stile. Erano gli anni della neonata Cinecittà, vero motore storico del nostro cinema.
Poi il Neorealismo del dopoguerra e gli spaccati italiani del boom anni ‘60 fino al film di denuncia degli anni ‘70, mescolato ad un po’ di trash che oggi ha fatto la storia del cinema leggero ma molto amato dagli italiani.
Le fasi storiche
Il cinema italiano ha sempre avuto un contesto sociale molto marcato, anche se i primi anni del Novecento erano ancora quelli delle sperimentazioni, dove si cercavano ancora i generi, più che le arti. La storia del cinema italiano nasce in realtà negli anni 10, a Torino, allora capitale economica del paese, ma si era concentrati sul genere storico-mitologico. Il cinema di casa nostra era però già ammirato per la complessità delle scene, mentre nasceva anche il genere diva-film, che avrebbe poi conquistato Hollywood, e avrebbe fatto di Rodolfo Valentino la prima vera Star indiscussa della pellicola.
Venne poi il fascismo, e la costruzione di Cinecittà, che doveva servire la propaganda con i film di genere storico, dove la Roma imperiale dominava il mondo, ma che vide anche tantissime commedie sentimentali, vere protagoniste al botteghino.
Le doti artistiche vennero lasciate un po’ da parte, ma il cinema crebbe molto come fenomeno e si spostò a Roma. Dopo la guerra la nuova rinascita artistica del cinema italiano, con il Neorealismo che sarebbe poi stato studiato da tutto il mondo, come genere fortemente innovativo.
Affianco al Neorealismo si affermò il cinema d’autore, durante i due decenni 50 e 60, in cui i registri descrivevano società e individui e relative inquietudini sociali, senza nessun target di incassi. Fu un altro grande genere di innovazione, copiato in tutto il mondo.
Nacque anche la commedia all’italiana, fusa alla critica sociale, e poi il cinema politico, con la contestazione sociale degli anni ’70. ma anche il peplum, l’horror, il thrilling, il poliziesco, e gli spaghetti western.