La storia dei Nomadi, lo storico gruppo italiano attualmente composto da Beppe Carletti, Danilo Sacco, Cico Falzone, Daniele Campani, Massimo Vecchi e Sergio Reggioli, che un tempo poteva contare su Augusto Daolio, potrebbe diventare un film per il cinema. Carletti spiega a Libero che il progetto è:
Una storia corale per narrare l’Italia dal boom economico agli anni settanta quelli di piombo. Dalla Milano da bere degli anni ottanta al nuovo millennio con tutte le inquietudini, ma anche le conquiste che abbiamo fatto. I Nomadi testimoni del tempo? Perché no… noi c’eravamo sempre, eravamo lì, a suonare la nostra musica e a osservare quello che stava succedendo. Per questo ci verrebbe naturale raccontarlo in una pellicola. Io sono un Nomade dall’età di 15 anni e oggi ne ho 65. Molti dei quali trascorsi al fianco di Augusto Daolio, il nostro caro compagno che ora non c’è più.
Carletti ha già individuato gli attori che potrebbero interpretare lui e Daolio:
Giuseppe Battiston mi piacerebbe diventasse Daolio, Claudio Amendola potrebbe essere il sottoscritto da giovane. E Pupi sarebbe davvero il regista ideale per questa storia così delicata ed emiliana. Spero che alla fine si convinca perché la nostra avventura è molto simile a quelle che lui ama raccontare nei suoi film. C’è molta Emilia nel nostro modo di vedere e di raccontarci, lui dietro la macchina da presa, noi sul palco.
Pupi Avati non nasconde di essere interessato al progetto:
L’idea di narrare l’Italia attraverso la loro storia musicale è bella. Purtroppo ora sono impegnato nella regia di una saga familiare di una famiglia bolognese, che è poi la mia, e non ho tempo. Dalla fine della prossima estate, però, il progetto del film con i Nomadi potrebbe anche realizzarsi. Mi telefonano spesso.