E’ disponibile in home-video e in esclusiva per il web su Own Air il film Hai paura del buio, l’esordio cinematografico di Massimo Coppola. Il film ha partecipato alla sessantasettesima Mostra del Cinema di Venezia all’interno della Settimana della Critica. Dopo il salto trovate un trailer e il comunicato stampa con tutti i dettagli.
HAI PAURA DEL BUIO – scheda film
(Italia 2010, col., 95’)
un film di Massimo Coppola
con Alexandra Pirici, Erica Fontana, Antonella Attili, Alfio Sorbello, Manrico Gammarota, Lia Bugnar, Andra Bolea, Marcello Mazzarella, Angela Goodwin.
La sinossi del film:
Bucarest è una metropoli molto diversa da come la si immagina, così come Eva (Alexandra Pirici), vent’anni, dolce ed orgogliosa come un’eroina della Nouvelle Vague, è molto diversa dall’idea che abbiamo delle “immigrate” rumene. Dato che non le è stato rinnovato il contratto di lavoro, decide di trasferirsi in Italia. Giunta a Melfi passa la notte all’interno di un’automobile per ripararsi dal freddo, l’auto appartiene ad Anna (Erica Fontana), una ragazza che lavora nello stabilimento della FIAT, che poi decide di ospitarla in casa sua. Eva si prende cura della nonna malata di Anna, intanto cerca di rintracciare sua madre che l’ha abbandonata per andare in Italia quando lei era ancora piccola. Eva decide che è tempo di affrontare la sua preda in un faccia a faccia drammatico, un gioco al gatto e al topo in cui Eva è torturatore spietato e vittima inerme al tempo stesso. Eva e Anna sono finalmente vicine, finalmente libere; ma se Eva ha compiuto il suo percorso, quello di Anna è solo all’inizio.
Il regista:
Massimo Coppola, intellettuale e artista eclettico, direttore della casa editrice Isbn, ideatore e conduttore di programmi televisivi innovativi e divenuti cult, come “Brand:New” e “Avere vent’anni”, dopo diverse esperienze documentaristiche, tra cui La regola del contemporaneamente (2003) e Bianciardi! (2007), scrive e dirige il suo primo lungometraggio di finzione: Hai paura del buio.
Nei miei documentari non mi sono mai preoccupato molto della “morale della favola”; non è questo ciò che importa. Non credo in un cinema ideologico. Credo nella forza della storia individuale come motore di domande su quel che siamo, e in questo senso il mio film è un tentativo di cinema politico (…) un cinema che vuole provare ad essere vicino a chi guarda, nella speranza di poter offrire la possibilità della bellezza.