“Terra Madre” di Giulio Manfredonia diventa “Mani in terra”, la trama e i protagonisti

Cambio in corsa per Giulio Mandredonia. Il suo ultimo film, conosciuto finora come “Terra Madre” ha un nuovo titolo, “Mani in terra“, un nuovo nome che sembra più appropriato per richiamare l’atmosfera e le vicende del film, legate alla terra la terra, quella che ci ospita, ci nutre e ci seppellisce, e alle mani della mafia che vorrebbero strapparne il possesso a chi ne ha diritto.

Nel cast di “Mani in terra”, come già annunciato, ci saranno Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Maria Rosaria Russo, Tommaso Ragno, Iaia Forte, Nicola Rignanese, Giovanni Esposito, Giovanni Calcagno, Michel Leroy e Massimo Cagnina.

 

”Mani in terra” è prodotto da Lionello Cerri della Lumiere & Co. con Raicinema e verrà presentato nei prossimi giorni al 2° Festival dei beni confiscati alle mafie, che si terrà a Milano dall’8 al 10 novembre, alla presenza del regista Manfredonia e dei produttori. Un film più che adatto a rappresentare la lotta alla mafia, anche se la pellicola racconta di una strana antimafia, quella che viene fatta sporcandosi le mani nella terra e raccogliendone i frutti.

Mani in terra” racconta di un podere che la mafia ha sottratto ai Bonavita negli anni Settanta. Quando il bosso locale viene arrestato, si premura di lasciare la terra a chi l’aveva rubata: Cosimo Bonavita diventa custode di quello che era il suo podere e continua a lavorare come ha sempre fatto, anche dopo che la terra viene confiscata dallo Stato e data ad una cooperativa che si occupa di gestire queste terre.

Nel podere Bonavita arriva così Filippo (Stefano Accorsi) che ha grande esperienza nell’antimafia, ma sempre fatta da dietro una scrivania: non sa cosa lo attende una volta lì ma si renderà conto ben presto delle difficoltà a cui dovrà far fronte. Più volte sull’orlo di mollare tutto, Filippo continua a darsi da fare, ma i domiciliari del boss renderanno tutto ancora più difficile.

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