Se la scorsa settimana abbiamo avuto un ricco calendario di uscite al cinema -i film erano ben quattro- questa settimana il giovedì del cinema italiano è meno ricco, ma forse ha un tocco in più di qualità.
Questo non vuol dire che tutti i film usciti la scorsa settimana fossero da buttare -a tirare su la media c’era Viva la Libertà di Roberto Andò, in bel film con un bel cast- ma sicuramente, tra tutti e quattro, sarà al massimo uno quello che rimarrà nella memoria degli spettatori.
Questa settimana la situazione è un po’ diversa. Solo due nuove pellicole in uscita, ma entrambe di un certo spessore. Due pellicole completamente diverse per argomento, genere e target di pubblico. Da un lato abbiamo Pinocchio, cartoon realizzato da Enzo D’Alò.
Il film è girato secondo le tecniche dell’animazione tradizionale (scordatevi quindi la computer grafica della Pixar, per intenderci) sulle tavole disegnate da Lorenzo Mattotti. I personaggi hanno le voci di Paolo Ruffini e di Rocco Papaleo e le musiche sono di Lucio Dalla e Marco Alemanno, che ha concluso il lavoro dopo la scomparsa del compagna.
Pinocchio – Clip
La seconda pellicola in uscita questa sera è The Summit, documentario realizzato dai giornalisti d’inchiesta Franco Fracassi e Massimo Lauria, che, partendo dalla ricostruzione dei fatti del G8 italiano del luglio del 2001, cerca di dare una risposta ad un questo che è rimasto ancora aperto: perché Genova?
Spesso ci si dimentica che a Genova si stavano incontrando gli otto capi di Stato più importanti del mondo, per decidere questioni fondamentali per il pianeta: in agenda c’era la discussione dell’annullamento del debito per i paesi del terzo mondo, il trattato di Kyoto, la globalizzazione. Temi talmente importanti e delicati che hanno finito per trasformare Genova in un campo di battaglia. Gli scontri non sono stati tra manifestanti italiani e polizia italiana, ma tra chi voleva un modello di pianeta e chi ne voleva un altro. E lì a Genova si è svolta la battaglia finale. Quello non era il primo vertice in cui accadevano gli scontri, era dal ’99 a Seattle che ad ogni vertice internazionale c’erano pestaggi.
In questi anni sono stati scritti un mucchio di libri e montati tantissimi film, ma la maggior parte di questi si è limitata a riportare la cronaca e a raccontare quei fatti come una questione solo italiana.