Festival di Torino 2012 trailer: Un mondo meglio che niente, Il firmamento

La trentesima edizione del Festival di Torino 2012 è in pieno svolgimento e oggi vi vogliamo proporre i trailer di Un mondo meglio che niente di Cobol Pongide e Marco Santarelli e Il firmamento di Jonny Costantino e Fabio Badolato, cortometraggi presentati in concorso nella sezione Italiana.Corti.

UN MONDO MEGLIO CHE NIENTE

Un esploratore spaziale approda su un pianeta un tempo abitato presumibilmente da umani. Come è usanza della sua specie, inizia un lavoro di documentazione del mondo appena scoperto. La somiglianza del pianeta alieno con quello d’origine lo spinge però a infrangere la procedura e a soggiornarvi per molto, forse troppo, tempo: in breve diventa la sentinella di quel mondo disabitato e incantato. Trascorsi molti anni ed essendosi spinto emotivamente oltre il proprio compito originario, l’esploratore sente d’aver concluso la sua missione di documentazione. Giunto però il momento di abbandonare il pianeta, farà una scoperta che lo costringerà nuovamente, e definitivamente, a tornare sui suoi passi. Protagonista Romano Talone, l’ultimo gelataio di sala rimasto a lavorare nei cinema della capitale.

«Ho assecondato un lato del mio carattere: prendermi cura delle cose che qualcuno, come voi, aveva gettate. Io sono fatto così; ed essere così è meglio che esser niente». (Romano Talone)

IL FIRMAMENTO

In una camera disadorna, in una città qualsiasi, un uomo e una donna sono nudi, le luci della notte rivelano le cicatrici sui loro corpi, ma come spesso accade non tutte sono visibili. Gli unici a parlare sono il cielo e un clarinetto, il cui suono affiora da chissà dove. Una frase della donna, proferita forse senza pensare troppo, provoca l’irreparabile. Tutto in una notte.

«Nel trarre un film dall’omonima pièce di Antonio Moresco, la sfida è stata trasfondere la verità della pagina scritta in uno sguardo sul corpo rivolto all’essenziale e ravvicinato fino all’astrazione, oltre il naturalismo. Immagine parola suono: tre livelli paralleli che continuano a intersecarsi fuori dallo schermo, nella mente di chi guarda. Il resto è visione. Visione che irradia dalla ferita. Firmamento come ferita del creato e dell’increato. Amore come ferita dell’esistenza».

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