Festival di Roma 2012, giovedì 15: Tutto parla di te, Pulce non c’è, Ebrei a Roma

Consueto sguardo quotidiano alla programmazione del Festival internazionale del film di Roma. Oggi tre le novità in cartellone che riguardano il cinema italiano. Due i film in concorso: la co-produzione italo-svizzera Tutto parla di te di Alina Marazzi nella sezione CinemaXXI e Pulce non c’è opera prima di Giuseppe Bonito e unico film italiano in competizione in Alice nella città, evento parallelo e indipendente del Festival.

Per quanto riguarda gli eventi speciali fuori concorso segnaliamo in serata la proiezione del documentario Ebrei a Roma di Gianfranco Pannone.

TUTTO PARLA DI TE

Pauline torna a Torino, sua città natale, dopo molti anni e riprende contatto con Angela che dirige un Centro per la maternità. Qui Pauline intraprende una ricerca sulle esperienze e i problemi delle mamme di oggi, a partire da testimonianze, video e fotografie. Tra le mamme che frequentano il centro c’è Emma, una giovane danzatrice, in crisi profonda: non sa come affrontare le responsabilità della maternità, vede la sua vita a un punto fermo, si sente sola e incapace. Tra le due donne si sviluppa un rapporto di complicità, che porterà Pauline a fare i conti con il proprio tragico passato e permetterà a Emma di ritrovare il senso di sé anche nella sua nuova identità di madre.

Ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madrefiglio. Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. [Alina Marazzi]

PULCE NON C’E’

Pulce ha nove anni, due occhioni accesi e ascolta solo il tango: non parla perché è autistica, ma questo non significa che non abbia niente da dire. Un giorno come tanti, viene portata via dalla sua famiglia senza troppe spiegazioni perché su suo padre grava un’accusa mostruosa. Attraverso lo sguardo divagante e trasognato della sorella Giovanna entriamo nella quotidianità di una famiglia anormale, con il suo lessico pensato per chi può solo parlare per immagini, il suo caos pieno di emergenza e amore. E senza retorica e senza patetismi esploriamo lo scontro tra mondo adulto e infanzia, tra malattia e normalità, tra rigidità delle istituzioni e legami affettivi.

EBREI A ROMA

Come avvicinarsi alla più antica comunità ebraica occidentale, quella di Roma? Gianfranco Pannone lo fa attraverso tre testimoni, che rappresentano altrettante generazioni: David, ex braccio destro dell’ex Rabbino Capo di Roma; Giovanni, un quarantenne che ha deciso di investire sull’enogastronomia ebraica e, come molti suoi coetanei, coltiva un forte sentimento religioso; Michela, madre trentenne, che lavora come guida turistica nel Ghetto di Roma, dove, col suo buon inglese, conduce i turisti lungo un itinerario che unisce passato e presente. .

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