L'undicesima edizione del Festival del Cinema Spagnolo 2018 si terrà a Roma dal tre all'otto maggio con interessanti anteprime, ospiti imperdibili e tante pellicole di qualità.
Si tiene a Roma, presso il Cinema Farnese di Campo de Fiori dal 3 all’8 maggio 2018 l’undicesima edizione del Festival del cinema spagnolo.
Festival del Cinema Spagnolo 2018, programma completo
Ospite del festival l’attrice Ángela Molina, che presenterà al pubblico romano, domenica 6 maggio, il cult senza tempo di Luis Buñuel, Cet obscur objet du désir (Quell’oscuro oggetto del desiderio). Interpretato, tra gli altri, da Fernando Rey, Carole Bouquet e Milena Vukotic ed ambientato in Spagna e Francia sullo sfondo di un’insurrezione terrorista, il film racconta la storia di Mathieu, facoltoso cinquantenne francese innamorato di una diciottenne che, ripetutamente, ne frustra i desideri romantici e sessuali. Altro ospite d’onore, il regista e scrittore David Trueba, in uscita col suo nuovo romanzo La vita è facile ad occhi chiusi, sulla storia del professore che, in pieno franchismo, utilizzava le canzoni dei Beatles per insegnare l’inglese ai suoi alunni. La Nueva Ola, sezione principale del Festival, presenta le ultime tendenze del cinema spagnolo contemporaneo. Un occhio di particolare riguardo viene dato ai nuovi talenti e alle opere prime e seconde, così come ai film che trattano tematiche sociali di stringente attualità. Ad aprire le serate del festival, giovedì 3 maggio, Perfectos Desconocidos, diretto da Álex de la Iglesia, remake del campione di incassi Perfetti Sconosciuti, di Paolo Genovese. Il film sarà presentato a Roma dall’attore Pepón Nieto, il Battiston spagnolo, che nel cast è affiancato da star quali Eduard Fernández e Belén Rueda. Il regista Agustí Villaronga torna al festival con il suo ultimo film, Incerta Glòria, premiato con sette Premi Gaudí, che affronta la Guerra Civile Spagnola, tratto da un classico della letteratura catalana. Quindi, El Autor, di Manuel Martín-Cuenca, vincitore di 2 premi Goya per gli attori Javier Gutiérrez ed Adelfa Calvo, adattamento del romanzo El móvil (Il movente), di Javier Cercas. Thriller magistrale è Contratiempo, opera seconda di Oriol Paulo: un giovane uomo d’affari si sveglia in albergo con il cadavere della propria ragazza, con la porta chiusa da dentro e viene accusato di omicidio. Quindi, Estiu 1993 (Verano 1993), autentica rivelazione dell’anno, opera prima di Carla Simón, tenero ritratto del mondo dei bambini, visto dal loro punto di vista, scelto dalla Spagna come film per i Premi Oscar e vincitore di tre Premi Goya tra cui il Premio per la Migliore Opera Prima. Evento speciale di chiusura sarà Most Beautiful Island, opera prima di Ana Asensio, anche protagonista del film, che sarà presente martedì 8 maggio per presentare il film al pubblico romano. Il film, un thriller psicologico, pluripremiato e autentica rivelazione del circuito indipendente internazionale, sarà distribuito in Italia da EXIT MEDIA da agosto. Il film narra la storia di Luciana, una giovane spagnola che arriva a New York, in fuga dal proprio passato. Un giorno riceve una proposta economicamente irrifiutabile: andare a una festa e reggere il gioco degli ospiti, ma la festa conduce a una stanza misteriosa: la suspense va oltre ogni immaginazione. Altra sezione del festival, La Nueva Ola Latinoamericana, dedicata al ricco cinema prodotto dai Paesi del continente centro-sudamericano, spesso definito in Italia e in Europa il cinema invisibile. Sarà presentato, tra gli altri, in anteprima, il film argentino La Educación del Rey, opera prima di Santiago Esteves, che uscirà in sala distribuito da EXIT MEDIA. Premio Cine en Construcción al Festival di San Sebastián 2017, il film ha i toni epici del western e la snellezza del thriller. Il tema della discriminazione sociale e dei diritti LGBT è quindi al centro di Una mujer fantástica, film cileno di Sebastián Lelio (già autore di Gloria), vincitore del Premio Oscar 2018 come Miglior Film straniero e Premio Goya 2018 come Miglior Film Iberoamericano, il film narra di Marina, una straziante e splendida Daniela Vega, che dopo la perdita del compagno affronta gli attacchi irosi dei familiari, specchio di una società intollerante e conservatrice. Altro film cileno, Poesía sin fin, del regista-cult e padre della psicomagia Alejandro Jodorowsky, un film che attraversa la soglia dell’onirismo dando forma a un suo personalissimo Amarcord. Per la prima volta il Brasile al festival: As duas Irenes, elegante opera prima di Fabio Meira, vincitore al festival di Guadalajara come Miglior opera prima e Miglior fotografia, rilegge la figura del doppio, indagando le questioni identitarie più profonde della cultura brasiliana.