Sono passati cinquant’anni. Esattamente mezzo secolo di Django. Era il 1966, infatti, quando usciva nelle sale d’Italia “Django”. Il capolavoro di Sergio Corbucci passò alla storia come una pietra miliare del western all’italiana poi ‘omaggiato’ da Quentin Tarantino con il (ormai non tanto) recente “Django Unchained“.
Protagonista di quell’indiscusso classico era Franco Nero, volto principe del genere spaghetti western che tramite l’ANSA è tornato a parlare dell’ormai mitologico terzo capitolo che lo porterà nuovamente a diventare Django, 30 anni dopo Django 2 – Il grande ritorno diretto da Nello Rossati (con lo pseudonimo “Ted Archer”) nel 1987:
La sceneggiatura è di John Sayles, sarà ambientato 40 anni dopo il primo. Un Django ormai invecchiato sarà un umile lavoratore degli studios hollywoodiani dove si giravano i primi western. I sopralluoghi in Messico sono in corso, la Sony Classics è interessata a finanziarlo, speriamo si faccia
Insomma la storia c’è, il protagonista pure, quel che manca al momento è il regista. E anche se il colpo di scena da uno come lui ce lo si può anche aspettare sembra improbabile che dietro alla macchina da presa di “Django Lives” possa esserci Quentin Tarantino. Intanto però l’attore italiano ha confermato che 50 anni dopo il film di Sergio Corbucci si girerà il seguito del film culto di Tarantino. “Il titolo è ‘Django Lives’, Django vive, scritto da John Sayles – spiega Nero -. In questi giorni si stanno svolgendo sopralluoghi in Messico, so che c’è interesse dalla Sony Classics a finanziarlo. Sarà la storia di un Django invecchiato che ha un lavoro umile nei primi studios hollywoodiani”. Nero che ha oggi 75 anni è apparso in un cameo anche in ‘Django Unchained’ di Tarantino. Che Quentin possa restituirgli il favore.