Il prossimo venerdì approderà nei cinema distribuito da Fandango il drammatico Diaz – Non pulire questo sangue (la recensione in anteprima), il film diretto da Daniele Vicari che ricostruisce i fatti avvenuti durante il G8 di Genova con particolare attenzione all’irruzione delle forze dell’ordine nella scuola genovese all’epoca centro del coordinamento del Genoa Social Forum.
In attesa dell’uscita del film proseguiamo la pubblicazione di alcune clip che oggi includono la proiezione del film al Festival di Berlino e un’ulteriore clip del backstage.
Dopo la sentenza di primo grado che assolveva i vertici della Polizia, con Domenico Procacci abbiamo avvertito l’urgenza di capire. Una volta letti gli articoli e visti tutti i documentari, ci siamo resi conto di quanto questo non bastasse. Serviva una chiave di lettura, qualcosa che fosse all’altezza dell’accaduto: la Diaz somiglia a un atto di guerra e come nelle guerre abbiamo rintracciato i destini incrociati e la pluralità delle esperienze… (Daniele Vicari)
Mi dispiace moltissimo non averlo potuto girare in Italia, perché un film così porta ricchezza: 10mila comparse, 200 persone di troupe, 120 attori, con tutto l’indotto. Abbiamo ricostruito tutto a Bucarest, solo per costruire la strada di duecento metri, un mese e mezzo di lavoro di artigiani. (Daniele Vicari)