E’ stato battuto ieri il primo ciak di Diciannove e settantadue, la docufiction dedicata alla vita sportiva e privata del primatista mondiale dei duecento metri Pietro Mennea, sprinter capace di vincere il bronzo alle Olimpiadi di Monaco nel 1972, l’oro a Mosca nel 1980 e soprattutto di mantenere per diciassette anni il record mondiale dei 200 metri con 19”72.
Il film, diretto da Sergio Basso, prodotto da Sharoncinema Production, in associazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, realizzato con il contributo di Apulia Film Commission, Camaera di Commercio di Lecce, Provincia di Lecce e con il Patrocinio della Provincia di Lecce, Comune di Maglie, Comune di Otranto, Regione Puglia Assessorato alle risorse Umane Semplificazione e Sport e Comune di Bari, sarà interamente ambientato in Puglia, nel salento e nel barese, tra Maglie (ieri in piazzetta Caduti di via Fani), Otranto, Lecce, Trani, Barletta e Bari.
Rita Surdo della Sharon Cinema ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno:
La storia è basata su documenti originali dove, attraverso il racconto principale, vengono evidenziati importanti fatti storici che si intrecciano con la storia sportiva e umana di un ragazzo del Sud che ha iniziato dal nulla e senza nulla, ma che trova nello sport la via del riscatto. Riscatto in cui ancora oggi si immedesimano molti giovani meridionali in cerca di una speranza per riuscire nella vita. Un documentario unico nel suo genere, diverso da tutti gli altri, poiché oggi i miti sembrano fatti di carta, bruciano subito. Invece Mennea è stato una stella per gli anni Settanta e Ottanta, un tempo in cui tutto era mitico.
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