David di Donatello 2012, i commenti di Carlo Verdone, Marco Tullio Giordana, Francesco Bruni e Paolo Del Brocco

Ieri vi abbiamo raccontato come sono andate le nomination ai David di Donatello 2012. Oggi vi proponiamo alcuni commenti che hanno rilasciato a caldo i candidati alla vittoria finale. Marco Tullio Giordana, forte delle sue 16 candidature per Romanzo di una strage, ha detto (fonte Asca):

Io sono uno sportivo e amo le sfide; sono molto contento di queste candidature e spero soprattutto per i miei interpreti che sono molto bravi.

Francesco Bruni, regista di Scialla (5 nomination), ha ammesso:

Sono molto soddisfatto. Trattandosi di un film di esordio, e per di più una commedia, è un risultato straordinario. Sono particolarmente felice per Amir e Ceasar Productions, che sono esordienti come me.

Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, che ha fatto incetta di nomination, ha sottolineato:

Le tante candidature raccolte dai film coprodotti da Rai Cinema e distribuiti da 01 Distribution stanno lì a dimostrare la varietà e la qualità delle nostre scelte produttive: dal grande cinema civile, alle commedie di qualità, fino alla scoperta di esordi sorprendenti. Si parla spesso di crisi del nostro cinema, eppure quando mettiamo in fila tutti gli autori e i loro lavori, come in questa stagione particolarmente significativa, e li guardiamo nel loro insieme, sentiamo la soddisfazione di un lavoro ben fatto, l’orgoglio di aver partecipato a fare grande il cinema italiano.

Carlo Verdone, regista di Posti in piedi in paradiso non si è rammaricato del risultato ottenuto, tre nomination, anzi:

Sono felice per i miei attori. Sicuramente per Marco Giallini ancor di più, perché è una gratificazione che arriva dopo un lutto familiare senza nulla levare a Micaela Ramazzotti, bravissima nel film. Sono contento anche per Pierfrancesco Favino candidato per il film di Marco Tullio Giordana e coprotagonista anche del mio film. E poi siamo candidati per la canzone… Non posso che essere soddisfatto. L’unica cosa è che avrei preferito che la commedia italiana avesse più spazio tra le candidature italiane, cosa che accade sempre raramente. Ma la gratificazione viene dalla conferma sul mio lavoro, con gli attori che scelgo e da sempre amo e che nell’80% dei casi proseguono con una carriera importante. Una soddisfazione averne lanciati e fatto conoscere il talento di molti oggi famosi, il merito in parte deriva dal mio amore verso gli attori, ma soprattutto dal loro talento, perché io li dirigo ma loro ci mettono la faccia.

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