Daniele Luchetti ha annunciato al Salento Finibus Terrae di scrivere un film sulla storia recente dell’Italia, partendo dalla propria esperienza, quella di ragazzo che negli anni settanta è cresciuto in una famiglia divisa tra fascisti e comunisti. Il regista spiega che cosa racconterà in un’intervista rilasciata a Libero:
La famiglia italiana attraverso le sue contraddizioni: attraverso quelle della mia famiglia. I miei nonni paterni, artisti, idealisti, comunisti; e quelli materni, commercianti, conservatori: ma sì, diciamo pure fascisti. Cercherò di capire com’è che dall’incontro di questi due mondi si produce la stirpe che chiamiamo italiani … [Sarà] una commedia. Proverò a raccontare in maniera leggera, un’estate vissuta con la mia famiglia quando ero ragazzo negli anni settanta.
Luchetti parla di romanzo di de-formazione:
Mi piacerebbe che il ragazzino che ne è protagonista potesse dire: “Questa è l’estate in cui decisi di non crescere”. Perché crescere vuol dire superare tanti tabu, per esempio le contrapposizioni che usiamo sempre. Io racconterò dei fascisti, poi democristiani, e della gente che aveva fatto la Resistenza, che era finita nei campi di concentramento, che si mescolano in una famiglia sola. E’ difficile per me giudicare questi parenti: dividere i buoni e i cattivi.