A reggere la trama di Cose dell’altro mondo sono Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea e Valentina Lodovini. Il primo è un imprenditore con tanti immigrati tra i dipendenti. Il secondo è un poliziotto, ex fidanzato di Valentina Lodovini che aspetta un bambino dal nuovo compagno. Un immigrato, anche lui.
Siamo nel nord-est, dove i germogli della Lega hanno creato lo stato di insofferenza verso lo straniero che occupa posti di lavoro, case, chiese e strade. Abatantuono parla a reti unificate del “pericolo sociale” portato in Italia dai barconi, che hanno riversato nelle città quella manodopera che ricopre le mansioni che “gli italiani non vogliono più fare”, ora nelle fabbriche e ora nei campi, ma anche nelle case degli italiani che devono per forza affidare a qualcuno la cura dei loro anziani.
Abatantuono, ribadiamo, ha tanti extracomunitari tra i dipendenti e la madre di Mastandrea è assistita da una badante straniera. C’è poi la Lodovini, insegnante di tanti bambini stranieri, che attende un figlio dal compagno africano. Improvvisamente, nella notte dopo il discorso xenofobo di Abatantuono a reti unificate tutti gli extracomunitari spariscono nel nulla. Le conseguenze sono previdibili: sparisce la manodopera, spariscono le badanti e spariscono i bambini dalle scuole.
L’intero impianto economico si ferma e tutto va in malora, anche la vita sentimentale di Valentina Lodovini che si ritrova senza il suo compagno africano, con un bimbo nel grembo e con il suo ex Mastandrea che con la scusa di indagare sulle scomparse misteriose si riavvicina alla sua bella. Gli investigatori non riescono a spiegare il fenomeno e per questo l’intera comunità trova conforto nelle promesse di un mago, uno stregone di provincia che terrà uno spettacolo in cui – dice – riporterà indietro gli extracomunitari perduti.
Potrebbe essere un ottimo inizio, ma il film si ferma qui. Probabilmente il mago che incontriamo dalla metà del film potrebbe rappresentare le superstizioni degli italiani, ma la cosa non attecchisce. Il pretesto è ottimo e offre uno spaccato sulla percezione che il Belpaese ha del lavoro in questo momento storico, ma resta un pretesto senza soluzione.
Cose dell’altro mondodi Francesco Patierno resta un film incompleto, e sarebbe stato bello un seguito, ma non è così. Si ferma e lascia perplessi.