I film più premiati del 2012

Continuiamo a tirare le somme di quello che è successo nel cinema italiano nel 2012. Dopo aver discusso lungamente della provenienza dell’ispirazione per i registi tricolore e aver tirato le nostre conclusioni, vediamo di dare dei dati più precisi, per capire davvero se c’è una reale dicotomia tra quello che piace al pubblico e quello che, invece, piace alle commissioni festivaliere che decidono a chi dare i vari premi.

A giudicare dalla classifica che fra poco troverete nell’articolo, direi che i gusti non collimano o, almeno, non lo fanno in tutti i casi. Senza anticipare nulla di quanto sarà nella classifica, parto dicendo che, secondo i dati Cinetel, nella top 20 dei film più visti del 2012 gli italiani sono Benvenuti al nord (1°), Immaturi – Il viaggio (9°), Posti in piedi in paradiso (13°), Il peggior Natale della mia vita (16°) e Tutto tutto Niente niente (18°).

Ora, la classifica dei film più premiati del 2012

1. Appartamento ad Atene di Ruggero Dipaola con 37 premi

2. Cesare deve morire dei fratelli Taviani con 29 premi

3. Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana 20 premi

4. Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio con 19 premi

5. Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek con 18 premi

6. Maternity Blues di Fabrizio Cattani con 15 premi

7. La-bàs, Educazione criminale di Guido Lombardi e Sulla strada di casa di Emiliano Corapi con 14 premi

8. Diaz di Daniele Vicari, L’intervallo di Leonardo Di Costanzo, Il primo uomo di Gianni Amelio e ACAB di Stefano Sollima con 11 premi

9. I giorni della vendemmia di Marco Righi con 9 premi

10. L’industriale di Giuliano Montaldo e Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone con 8 premi

Un’unica concordanza tra le due classifiche, ossia gli otto premi che si è aggiudicato Carlo Verdone con la sua ultima fatica e il premio che gli ha riservato il pubblico facendolo arrivare al 13° posto della classifica dei film più visti del 2012. Per il resto nulla, le due classifiche non hanno davvero niente in comune.

Forse allora questa dicotomia esiste davvero.

 

 

 

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