I registi Paolo Virzì (La prima cosa bella) e Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare) dicono la loro sulla crisi degli incassi che il cinema italiano sta affrontando dopo la bassa stagione estiva. Secondo Virzì ci vorrebbe più attenzione per i nuovi talenti spesso e volentieri ignorati, mentre per Bruno invece parlare di crisi degli incassi è prematuro visto che siamo solo a settembre.
Paolo Virzì, al cinema dall’11 ottobre con Tutti i santi giorni, parla di crisi d’identità e della scomparsa di molte sale:
Sarà mica in corso un processo d’imbarbarimento e non ce ne siamo accorti? Qualcuno si e’ chiesto perche’ stanno crollando i consumi culturali? Perche’ si vendono sempre meno libri? Saremo mica un Paese in crisi, non solo economica, ma di identita’, di dignita’, di fiducia?…I talenti ci sono, eccome! Basta avere la voglia e la pazienza di scovarli.
Virzì pone l’attenzione anche sulla scomparsa, spesso silenziosa, di molte sale:
Nell’annunciare, ad ogni stagione, la crisi del cinema italiano, qualcuno ha anche fatto un computo delle sale cinematografiche che hanno chiuso i battenti, specie in provincia? Quante sono quelle che hanno chiuso nell’ultimo anno? Come mai in altri paesi, la solita Francia, ma anche la Spagna, la Germania, i governi nazionali e territoriali emanano provvedimenti per favorire la permanenza e la riapertura di sale cinematografiche? Sono spreconi e assistenzialisti o hanno capito che la questione e’ primaria e riguarda la qualita’ della vita, la bellezza e la sicurezza nelle citta’? Perche’ in Italia questa cosa non solo non accade, ma nessuno sembra avvertire questa esigenza? Come mai nelle citta’ piccole e medie ormai per andare al cinema si deve prendere l’auto, imboccare l’autostrada e avventurarsi alla ricerca di un centro commerciale con annesso multiple? Qualcuno invece si e’ accorto che questa cosiddetta crisi non riguarda solo i film italiani ma tutti i film, anche e a volte soprattutto quelli stranieri, destinati ad un pubblico piu’ esigente?.
Massimiliano Bruno, al cinema da 25 ottobre con Viva l’Italia parla invece di un impoverimento culturale del pubblico italiano, ma anche di film meno interessanti:
Il livello culturale del pubblico è diminuito negli ultimi 20 anni ma è pur vero che e la gran parte dei film attuali sono meno interessanti. Siamo ancora ai primi di settembre ed è normale una flessione degli incassi, ma gli incassi torneranno. I talenti in Italia sono ancora tantissimi, basta andare a teatro. Ma la gente non va a teatro, ma guarda i talent show in tv.
(Fonte Asca – Photo Credits | Getty Images)