E’ in uscita nelle sale italiane giovedì 7 marzo il film Ci vuole un gran fisico, diretto da Sophie Chiariello e interpretato dalla simpaticissima Angela Finocchiaro.
Ed è proprio Angela Finocchiaro che in Ci vuole un gran fisico interpreta Eva, dona di cinquant’anni che si trova a combattere ogni giorno con una vita piuttosto complicata tra lavoro – è commessa nel reparto profumeria di un grande magazzino – e famiglia. Una famiglia sui generis, come del resto lo sono un po’ tutte, composta da un ex marito sempre presente, una figlia ribelle e una mamma anziana ma molto attiva, forse anche troppo.
Perché quando l’uomo invecchia diventa autorevole e invece noi col passare degli anni siamo solo babbione?
E’ da questo interrogativo che Ci vuole un gran fisico ha preso vita. Un interrogativo che le donne si pongono sempre più spesso andando avanti con l’età, come è successo alla stessa Finocchiaro che in questa pellicola si è cimentata per la prima volta anche nella scrittura.
Un interrogativo al quale l’attrice ha voluto rispondere con l’ironia e l’umorismo che le sono propri, cercando di dare un’idea diversa della donna:
Guardate le opinioniste in televisione, non sono mai sopra i cinquanta. E al cinema ci mettono a fare da comprimarie: zie, nonne, figlie. Io stavolta volevo raccontare una donna vera. Anche grazie al mio film spero che mia figlia possa sviluppare un suo senso personale della bellezza, non condizionata da elementi esterni. Ecco, credo che questo modo di vedere il mondo aiuti una donna ad essere se stessa e a stare bene. Poi, ovvio, ti aiutano anche gli psicofarmaci.
Il suo intento è quello di dare spazio anche alle donne che hanno superato la soglia dei cinquant’anni e che, troppo spesso nella nostra società, sono messe da parte, diventano culturalmente invisibili:
Si rischia davvero di diventare invisibili. Bisogna avere un’autodeterminazione forte, bisogna avere voglia di restare protagoniste e non farsi da parte. Ma non ci sono modelli culturali da seguire, non lo sono le nostre madri e le nostre nonne.
Se le cinquantenni di oggi sono migliori di qualche decennio fa il merito è loro, non di un cambiamento culturale.
E Angela Finocchiaro lo sa bene, lei che è arrivata a 57 anni vivendo sempre da protagonista la sua vita, anche se lo stesso non è successo nella sua carriera:
Credo che alla base ci sia un problema culturale, un problema che noi abbiamo cercato di mettere a fuoco, una cosa che raramente i film riescono a fare. Finora nella mia carriera ero sempre stata la moglie di qualcuno, la mamma di qualcuno, la zia di qualcuno, ma mai mi era stata data la possibilità di essere me stessa fino in fondo.
E lei il suo ruolo da protagonista se lo è creato con determinazione e ostinazione e ha trovato anche la sua personale soluzione:
Penso che, nella vita reale, l’unico possibile angelo sia lo stare insieme, il non chiudersi nella solitudine. Ogni tempo ha il suo colore, il suo sapore e la sua bellezza. La vita è un’occasione e io vorrei cercare di viverla fino in fondo senza prendere strade depressive. Dopo i 50 le donne non hanno un modello a cui rifarsi, bisogna completamente reinventare questo periodo, che è bello e affascinante, ma allo stesso tempo doloroso.
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