Christian De Sica: “Un film con Massimo Boldi? C’è un’impossibilità di tipo contrattuale”

Christian De Sica, intervistato da Maurizio Caverzan de Il Giornale, parla del cinema italiano: l’attore sostiene che alla realtà cinematografica del Belpaese manchi soltanto l’ottimismo:

Il paese ha perso freschezza e voglia di vivere. C’è un’aria lugubre. In un film del dopoguerra Aldo Fabrizi entrava in scena dicendo: “Oggi è domenica, c’è il pollo”. Ci manca quella leggerezza, quella forza sebbene non abbiamo appena perso la guerra.

De Sica replica a Massimo Boldi che più volte in passato aveva ribadito la volontà di tornare a recitare con lui:

Anch’io con lui. Boldi lo dice, ma ha firmato un’esclusiva per sei anni con un altro produttore mentre io sono rimasto con Filmauro … fa tutto lui: se ne va, ci ripensa. Io comunque ho un bellissimo ricordo di Massimo. Da parte mia non manca la volontà. C’è un’impossibilità di tipo contrattuale … lui sta con Letta io con De Laurentiis. Come si fa? Io posso girare per Medusa e lui per Filmauro, certo, ma non potrà essere un film di Natale.

A proposito del cinepanettone: l’attore assicura che il genere non è in crisi:

Tra pochi giorni a Sorrento ritirerò il ventesimo biglietto d’oro per l’incasso di Natale in Sudafrica. E’ vero che Benvenuti al sud, i film di Checco Zalone e di Aldo Giovanni e Giacomo hanno incassato di più. Ma da qui a parlare di morte dei cinepanettoni ne passa. Natale in Sudafrica ha raccolto quanto Natale a New York, con meno giorni festivi. UN film che da trent’anni ha gli stessi attori e la stessa trama può perdere qualche colpo. Ma non capisco la ragione di tanto accanimento. Anzi, la capisco. In Italia non ti perdonanon il successo. Quando Sali sul piedistallo una certa stampa prende la mira. Accade con il calcio, il cinema, la politica. CI sta pura che qualcuno si sia stancato, prima o poi cambieremo qualcosa. Il prequel di Amici miei non è andato bene: ok. Anch’io ero contrario a un film che scomodava Monicelli. Poi mi hanno convinto e il film non era male … Ma il funerale al cinepanettone è troppo.

Lascia un commento