C’è chi si ostina a dire che il cinema italiano non è in crisi. Dall’altra parte c’è chi, invece, ha preso ormai per vero il fatto e che spera che le cosa possano migliorare il prima possibile.
Certo, i segnali non sono incoraggianti: dopo la crisi della Fandango di Domenico Procacci, infatti, crolla un’altra casa di distribuzione, la Sacher di Nanni Moretti.
Le case di distribuzione indipendenti non hanno vita facile, e la situazione è ancor più complicata quando anche le vie tradizionali di distribuzione iniziano a soffrire. Al cinema la gente va sempre meno e quei pochi spettatori che perseverano a voler guardare i film sul grande schermo scelgono titoli diversi, prediligono i titoloni americano al film d’autore.
Quali che siano le cause di questo, rimane il fatto che nel 2011 gli spettatori sono stati il 10% in meno rispetto al 2010 (91 milioni di biglietti contro 101 milioni) e i primi dati relativi a quest’anno non fanno sperare di meglio.
Ed è così che, dopo che lo scorso mese Domenico Procacci si è trovato a chiedere la cassa integrazione per i dipendenti del settore distribuzione della Fandango, questa mattina è arrivata la comunicazione che anche il settore distribuzione della Sacher di Nanni Moretti ha chiuso battenti:
Ci fermiamo come distribuzione, la società resta in piedi per gestire la library, in teoria si potrebbe un giorno riprendere l’attività. Siamo una piccola realtà, con 4-5 pellicole l’anno tutto è più difficile, i nostri film art house andavano sempre peggio.
Questo è quanto detto da Alessandra Thiele, responsabile di Sacher-Distribuzione e acquisizioni. Nessun commento da parte di Nanni Moretti né del socio Luigi Musini, amministratore delegato della società di distribuzione e produzione Good Films.